L’autore, non potendo raccontare tutto ovviamente, non si pone assolutamente il compito di dare agli eventi rappresentati una durata realistica. Anzi interviene spesso selezionando gli eventi, a suo parere, più significativi, o accorciando o dilatando il tempo reale fino a creare una dimensione completamente nuova. Fra il tempo della storia-fabula e il tempo del racconto-intreccio si stabilisce così una tensione che agisce sulla velocità della narrazione.
Per esempio, una sola giornata nel romanzo Ulisse di Joyce, occupa il posto di centinaia di pagine, mentre un racconto di Buzzati, Il colombre, narra in poche pagine la storia di un uomo dall’età di dodici anni fino alla vecchiaia e alla morte.
Il narratore può narrare la storia scandendo gli eventi secondo la loro successione logico-cronologica (fabula), ma anche decidere di manipolare l’ordine convenzionale attraverso le seguenti tecniche.
1. Prolessi o anticipazione: è un “salto in avanti” nella narrazione che anticipa un avvenimento futuro rispetto al momento in cui è citato;
2. Analessi o flash-back: è un “salto all’indietro” per cui la successione degli avvenimenti viene interrotta, per dare spazio all’esposizione di fatti precedentemente accaduti. L’analessi è usata in gran parte nei romanzi polizieschi ad enigma, allorché il delitto è ricostruito dal detective alla fine della narrazione;
3. L’ellissi: è la soppressione di un evento o di un periodo di tempo più o meno lungo, considerato relativamente privo d’interesse. Spesso il narratore non spiega né giustifica il salto di tempo e il lettore se ne accorge perché, per lo più all’inizio di un nuovo capitolo, la narrazione procede con personaggi divenuti vecchi o che hanno mutato la loro situazione;
4. Il sommario: è un riassunto dei fatti eseguito in modo rapido, con poche frasi o talora anche con poche parole, con elementi che il narratore non può sopprimere del tutto perché utili alla comprensione del testo, ma sui quali non intende soffermarsi;
5. La scena: consiste in una narrazione in cui il tempo di lettura corrisponde al tempo “reale” del fatto narrato;
6. La digressione: è una sospensione della narrazione che l’autore fa per introdurre la descrizione di un personaggio, di un fatto, di un ricordo, ecc., creando una pausa nel ritmo narrativo;
7. L’analisi dedica uno spazio narrativo molto esteso a periodi di tempo molto brevi.