Conversazione con Martin Rua
a cura di Rosalia Messina
Martin Rua, napoletano, studioso di Storia delle religioni, è autore di una trilogia intitolata Parthenope Trilogy e di altre opere di ambientazione massonica e alchimistica.
Martin, entro subito in medias res e le chiedo di spiegare anche ai profani che ne hanno un’idea vaga cos’è l’alchimia, che nelle sue opere ha tanto spazio.
Non è per niente facile rispondere a questa domanda, ma ci proverò. L’alchimia alla quale si dedica Lorenzo Aragona, protagonista della Parthenope Trilogy, è quella più classica, cioè una disciplina esoterica (riservata agli iniziati) che, attraverso operazioni di laboratorio (leggi «chimiche»), mira ad ottenere una sostanza capace di prolungare e migliorare la vita: il famoso elisir.
Gli studi che ha fatto hanno influenzato le sue opere?
Certamente. Probabilmente non avrei iniziato a scrivere, se non fossi stato prima di tutto appassionato di esoterismo, massoneria e misteri. Il tutto l’ho frullato nel genere thriller che mi sembrava il più adatto a veicolare certi argomenti.
Dal self publishing a Newton Compton e alle traduzioni in lingue straniere: un percorso molto articolato, le va di raccontare com’è andata, dal primo manoscritto ai recenti successi?
Anche qui il discorso è lungo, ma cercherò di farla breve. Ho iniziato pubblicando con un piccolo, ma coraggioso editore siciliano che mi ha pubblicato il primo romanzo. Non ho pagato nulla, è stata una pubblicazione a tutti gli effetti. Quando il mercato degli ebook si è affacciato sul panorama editoriale italiano ho deciso di provarci e ho autopubblicato i miei romanzi successivi su Amazon. Il successo ottenuto lì mi ha messo in luce e la Newton Compton – sempre molto attenta ai nuovi scrittori – mi ha proposto un contratto. E ora sono al quarto romanzo con loro.
Il personaggio di Lorenzo Aragona ha qualche elemento autobiografico?
Direi di sì: ha le mie passioni – la buona tavola in primis – e i miei difetti (sono un po’ disordinato, lo ammetto!), ma è di sicuro più benestante di me e più coraggioso. È la versione più temeraria di me.
Che lettore è Martin Rua? Quali sono i generi che predilige? Che cosa sta leggendo adesso e qual è l’ultimo libro che le è davvero piaciuto?
Sono più o meno onnivoro, ma prediligo il mio genere: thriller, esothriller, avventura. Leggo naturalmente anche saggi di argomento esoterico, ma non disdegno quelli storici. L’ultimo libro che mi è piaciuto è quello del mio amico e collega in Newton Compton G.L. Barone I manoscritti perduti degli Illuminati, ma aggiungerei anche il saggio di storia delle religioni Il pasto sacro di Mario Bacchiega: è stato illuminante per me. Cosa leggo in questo momento? Be’, molti libri contemporaneamente in verità: l’ultimo di De Giovanni, Serenata senza nome, Peste di Alfredo Colitto, Cospirazione Caravaggio di Alex Connor e – visti i tempi – il Corano!
Vuole parlarci dei progetti letterari in cantiere?
Sto lavorando al secondo volume della Prophetiae Saga, seguito di La profezia del libro perduto. Come nel primo volume ci saranno molti riferimenti alla situazione drammatica che stiamo vivendo, con attacchi terroristici all’ordine del giorno, ma non mancheranno riferimenti esoterici e richiami alla figura di Nostradamus.
Grazie, Martin, per il suo tempo e le sue risposte.
Grazie a voi, è stato un piacere!