Scrittore e musicista italiano, amato dal pubblico, lo stesso pubblico di cui parla nelle sue opere ricche al tempo stesso di parole importanti e semplicità. Un uomo capace di arrivare al cuore delle persone e dar loro messaggi concreti, ricchi di poesia.
Francesco Guccini nasce a Modena il 14 Giugno 1940, nel caos della Seconda Guerra Mondiale di cui parlerà spesso nelle sue opere. Dopo che il padre viene chiamato alle armi, si trasferisce a Pàvana, sull’Appennino tosco- emiliano, che diventerà l’ambientazione di molti suoi romanzi.
Guccini farà ritorno a Modena solo nel 1945. Nel 1958 si diploma presso l’Istituto magistrale “Carlo Sigonio”.
La sua prima esperienza lavorativa fu una delusione: venne assunto come istruttore in un collegio a Pesaro, ma fu licenziato poco tempo dopo. Successivamente iniziò a lavorare come cronista per la Gazzetta di Modena. Guccini si occupava, in particolar modo, di cronaca giudiziaria.
La sua carriera di cantante e musicista, iniziò grazie alla scoperta della musica rock e all’aiuto di Alfio Cantarella che lo chiamò a suonare la chitarra per lui. E’ cosi che si forma un gruppo “I Gatti” che, successivamente, unendosi ad un altro gruppo di musicisti emergenti, “I giovani leoni”, formeranno la nota band Equipe 84. Guccini, iniziò inoltre a suonare in un’altra band nascente: i Nomadi.
Nel 1967 con “Folk beat n.1” da inizio alla sua carriera di cantautore. Il vero successo però arriva nel 1972 con “Radici” raccolta di canzoni che affrontano il tema della libertà, dell’uguaglianza e della giustizia sociale.
Il modo di scrivere di Guccini si caratterizza per l’uso di un linguaggio ora aulico, ora popolare. Affronta concetti di rilevante importanza, per arrivare ad un insegnamento concreto, ad una “conclusione morale”. Dario Fo, premio Nobel per la letteratura , lo definisce cosi:
Quella di Guccini è la voce di quello che un tempo si diceva il <movimento>. Oggi, semplicemente, una voce di gioventù. E cioè di granitica coerenza con il proprio linguaggio e pensiero. Nella sua opera c’è un discorso interminabile: sull’ironia, sull’amicizia, sulla solidarietà.
Tra le sue opere, musicali e letterarie, troviamo: “La locomotiva”, “Don Chisciotte”, “Il vecchio e il bambino”, “Cirano”, “Vorrei”. Il suo romanzo più conosciuto “Cròniche Epafàniche”. Inoltre: “Il dizionario delle cose perdute”,“Storia di altre storie”, “Malastagione”, “Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia”, e tantissimi altri scritti.
Guccini, tra l’altro, ha partecipato come attore a molti film del grande schermo, tra cui: “Ormai è fatta”, “Ti amo in tutte le lingue del mondo”, “Una moglie bellissima”, “Io e Marilyn”.
Oltre alle decine di premi conferitegli, nel 2002 gli viene assegnata una laura ad honoris causa in Scienze della Formazione Primaria, dall’Università di Bologna e dall’Università di Modena e Reggio- Emilia, e nel 2012 la laurea in Scienze Umanistiche dall’American University of Rome.
Attualmente, Guccini ha fatto ritorno su quegli Appennini di Pàvana a lui tanto cari, dove vive con la sua seconda moglie.
Guccini viene apprezzato dal pubblico, per i suoi scritti che parlano di vita reale, toccando la quotidianità di ognuno di loro, nei sentimenti semplici come l’amore, i sogni e l’amicizia.