Fred Uhlman nasce a Stoccarda il 19 Gennaio 1901 e muore a Londra l’11 Aprile del 1985. Studia nelle università di Friburgo, Monaco e Tubinga, e nel 1923 si laurea in Legge. Dal ’27 pratica la professione di avvocato e diventa membro attivo del Partito Socialdemocratico Tedesco.
Divide la sua vita tra la carriera di avvocato e quella di pittore e scrittore. Una delle sue frasi celebri è “A mio parere è più importante scrivere buoni libri o dipingere buoni quadri, che non fare il giro del mondo in ottanta ore o accumulare grandi fortune economiche”.
Uhlman, nato da una famiglia ebrea, nel 1933, quando Hitler inizia a muovere i primi passi nella politica tedesca, si trasferisce a Parigi, nella speranza di iniziare una nuova vita. La vita per gli emigranti, però, non era facile: non potevano avere un lavoro retribuito, pena l’espulsione. Uhlman allora si “inventa” la carriera di pittore, cercando di vivere dei guadagni ricavati dalle sue opere. Carriera che ebbe molto successo e lo fece restare su territorio francese senza particolari problemi.
Il 3 Settembre 1936, Uhlman sbarca in Inghilterra e due mesi dopo, sposa Diana Croft. Nel ’35 organizza la sua prima mostra personale presso la Galerie Le Niveau, a Parigi; nel ’38 a Londra alla Zwemmer Gallery. Il suo lavoro è presente attualmente in molte importanti gallerie pubbliche tra cui il Fitzwilliam Museum di Cambridge e il Victoria & Albert Museum di Londra.
Nove mesi dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel Giugno del 1940, Uhlman, insieme a migliaia di stranieri originari di paesi nemici fu confinato da governo britannico sull’Isola di Man. Fu rilasciato solo sei mesi dopo.
Per quanto riguarda la carriera di scrittore, tra le sue opere più importanti troviamo: “Storia di un uomo” (1960), racconto autobiografico, “Un’anima non vile” (1961), “Niente resurrezioni, per favore” (1979), “Sotto i lampi e la luna” (1984), “Viaggio in Medio Oriente”, conosciuto anche come “Marocco” (1996).
L’opera però, che riscuote maggior successo e lo fa conoscere come scrittore dai ragazzi per generazioni e generazioni, è “L’amico ritrovato”, del 1971. Il romanzo è stato tradotto in diciannove lingue; nel 1989, ne è stato tratto un film da Jerry Schatzberg e più recentemente è stato adattato per il palcoscenico ed ha debuttato a Dublino nel 2010.
L’importanza attribuita a questo romanzo, nasce in primo luogo dal fatto che la storia che si svolge nel racconto è una sorta di metafora della vita dell’autore, un ebreo costretto a scappare per evitare la persecuzione nazista; ma soprattutto perchè Uhlman racconta la guerra in un modo nuovo, diverso.
Questo romanzo segna la vita dell’autore perchè lo “consacra” come scrittore di guerra, narratore di un conflitto che lui stesso ha vissuto in prima persona, ma che racconta per i più giovani, con una modalità dalle mille sfaccettature: parla di amicizia, di rinnegazione, di ideali… Tutti temi cari ai giovani di ieri, oggi e domani, che troveranno nei racconti di Uhlman, un’alternativa alla guerra studiata sui banchi di scuola, fatta di storia e sentimenti.