Disperato!
A perdi fiato inseguo l’amico della miracolosa
Lucentezza dei tombini. Le saracinesche perennemente libere!
Sicuro di una imperdonabile prostituzione
Di alti e bassi insensati, odio la levigata
Formazione facciale dei fedeli persecutori
Della kalokagatia greco-alessandrina!
Perché?! Corde vocali influenzate!!
Sentite!
Invocate il collasso della luna!
La solitudine si percepisce quando
Si mimetizza di libertà…
Inginocchiamoci e celiamo i nostri volti,
meglio una maschera di lattice.
E’ questo quello che penso, poetando, mentre rileggo:”Indagini di un cane”, di F.Kafka.
Che io sia forse un cane con una maschera che azzanna la frattura della disciplina dell’esistenza?
Mentre, in un ascensore, corro nello spazio quadrato aspettando una probabile caduta?
Amen