Alfred Charles Kinsey nacque nel 1894 a Hoboken (New Jersey). Il padre, pastore metodista, insieme alla madre lo educò in base allo stile conservatore e sessofobico dell’epoca. Iniziò gli studi di ingegneria per accontentare il padre, ma ben presto si rese conto che quella non era la sua strada. Appassionato di biologia, ottenne nel 1916 una borsa di studio al Bowdoin College in biologia e psicologia e, infine, si laureò ad Harvard nel 1919. La scelta di questi studi così diversi da quelli che il padre aveva previsto per lui provocò la rottura dei rapporto tra i due.
Kinsey, specializzato in Tassonomia, che è la scienza che studia la classificazione delle specie e lo studio delle variazioni individuali, divenne ben presto anche esperto genetista. Insegnò zoologia e dal 1938, grazie a un corso sul matrimonio propostogli dall’associazione studentesca femminile all’Università dell’Indiana, iniziò la sua ricerca sulle abitudini sessuali degli americani.
La ricerca lo portò ad incontrare persone di tutti i tipi: donne, uomini, prostitute, omosessuali, bianchi e neri, giovani e adulti, membri della classe borghese e delle classi più povere. Egli arrivò a studiare 18.000 casi, utilizzando interviste dirette ai partecipanti, classificazione dei dati, statistiche, ecc.
Nonostante il pudore e la ritrosia a parlare delle proprie abitudini sessuali, Kinsey, con il suo modo di fare, riuscì a mettere a proprio agio le persone, facendo sì che queste gli confessassero anche le abitudini e le paure più nascoste.
Il suo metodo fu rigoroso, non solo perché in quanto ricerca scientifica doveva esserlo, ma anche perché dovette dimostrare di saper affrontare le questioni sessuali con lucidità e trasparenza. Ma nonostante il suo sforzo molti esponenti della società americana, gli esponenti più conservatori, non accolsero di buon grado le sue ricerche e lo bersagliarono con critiche e denunce, soprattutto perché metteva in eccessivo risalto le pratiche omosessuali e i rapporti prematrimoniali di molti americani. Fortunatamente, però, riuscì ad ottenere l’appoggio di Alan Gregg, del National Research Council, il quale gli fece ottenere i finanziamenti necessari per proseguire le sue ricerche.
A quel punto Kinsey fu in grado di allargare il suo gruppo di lavoro e così assunse due collaboratori; il primo, Clyde Martin, nel 1941 e il secondo, Wardell Pomeroy nel 1943.
Con loro scrisse il primo libro, quello in cui espose i risultati degli studi sul comportamento maschile, dal titolo Sexual Behavoir in the Human Male, conosciuto come Il rapporto Kinsey. Il libro uscì nel 1948 e fu subito un successo con 200.000 copie vendute nei primi mesi e traduzioni in otto lingue.
Nel 1949 venne assunto anche William Dellenback, un fotografo di professione, con l’obiettivo di documentare la sessualità negli animali. Successivamente, però, Dellenback verrà utilizzato per riprendere anche i rapporti sessuali tra persone, in coppia o in gruppo. Questo metodo di osservazione creò sconcerto nell’opinione pubblica e Kinsey venne accusato di fare della pornografia e di trattare le persone come cavie da laboratorio.
Nel 1953 pubblicò Sexual Behavior in the Human Female, conosciuto come Secondo rapporto Kinsey, nel quale espose i dati e le conclusioni sul comportamento sessuale femminile. Il volume non ebbe gran successo come il primo, proprio perché le critiche e i sospetti sulla sua persona diventavano sempre più pesanti.
A causa della diminuzione dei finanziamenti Kinsey fu costretto a tenere conferenze sulla sessualità in Europa e in altri Paesi. Questa costrizione si rivelò bene presto positiva perché gli permise di ottenere una fama a livello mondiale e il soprannome di “Dottor Sex”.
La U. S. Customs intentò una battaglia legale contro Kinsey e il suo più ristretto gruppo di ricerca, ma alla fine riuscì a vincere la causa. Nonostante questa vittoria le voci contro di lui non si spensero. Kinsey fu accusato di praticare regolarmente l’omosessualità e di essere un pervertito poiché partecipò come soggetto alle riprese dei rapporti sessuali, rapporti che venero consumati da più soggetti insieme e dagli stessi membri del suo gruppo di ricerca, tra cui anche sua moglie che fu ripresa mentre si masturbava. Venne accusato anche di pedofilia a causa delle sue ricerche nell’ambito della sessualità infantile.
Alfred Kinsey morì nel 1956. Il gruppo di ricerca da lui creato andò avanti fino al 1963 pubblicando altri tre volumi sul tema del comportamento sessuale di uomini e donne.
Nel 1984 l’Istituto dell’Università dell’Indiana fondato da Kinsey diventò definitivamente il “Kinsey Institute for Research in Sex, Gender, and Reproduction”.