Quel giorno c’era quello che voleva sognare, e forse non sapeva di volerlo. E un giornalista, venuto lì solo per vedere di cosa si trattava: portava l’amico tifoso, bancario e poeta. Di fronte a lui la biondina timida col cuore in rima: scambiava chiacchiere con l’altro ragazzo con gli occhiali e le parole pesate (e un futuro da direttore), mentre scrollata la pioggia le inseparabili amiche di cuore e di lettere chiedevano, prima l’una e poi l’altra, di cosa si sarebbe trattato. Poi c’era il solito vulcano con la voce alta e le idee sparate a raffica, e qualcun altro, che ora non c’è. Più in là nei mesi arriveranno artisti maledetti, studiosi emigranti d’assalto, scrittori sagaci e pieni d’empatia: analisti capaci, cacciatrici di esperienze, biografe competenti, intrepide scompositrici, fieri Editori, altri ed altri che domani conosceremo meglio.
Letteratu è il sogno di tre generazioni che decidono di sedersi insieme ad un tavolo virtuale per parlare di emozioni, di vivi sentimenti: una redazione che oggi conta 22 risorse disseminate per l’Italia ha deciso che si può parlare di letteratura partendo dal basso, che si può pubblicare uno scrittore senza fargli pagare un solo centesimo, che si possono avviare dibattiti ed osservazioni senza la necessità di avere tromboni, che si possono raccontare libri interessanti e fregarsene del primo in classifica.
Appena un anno e già ci confrontiamo con realtà importanti: ogni più rosea previsione è stata spazzata via dalla curiosità e dall’entusiasmo di voi lettori, che ci premiate quotidianamente.
Cosa ci aspettiamo ancora da voi? Consigli, critiche, miglioramenti: ne abbiamo costante bisogno. (a proposito, se ne avete scriveteci qui)
Nei prossimi giorni non mancheremo di celebrare ancora questa festa che non è soltanto nostra, ma dividiamo con i milioni (si, non ci avremmo scommesso troppo neanche noi: milioni) di contatti ricevuti in soli 12 mesi. Nel frattempo, in un personalissimo amarcord, ecco gli articoli che il vostro umilissimo editore di quartiere ricorda con più affetto. Non si tratta dei preferiti in assoluto o di quelli che ritengo migliori: sono solo quelli che mi vengono in mente in questo momento, mentre spengo le candeline ed esprimo un desiderio: non posso rivelarlo oppure non si avvera, ma cercate dentro di voi, di certo sapete già di cosa si tratta.
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