Avvertenza: la anti-conformista recensione labbatiana quest’oggi introduce una nuova Frisco, la Frisco-Spazio Vuoto Pinciana. Affinchè possiate conoscere il volto nitido di questo nuovo Kerouac nella sua spaziale solitudine.
Kerouac levita, inciampando, nei grumi “fittizi” dello spazio non-stellato. Bottiglie di Coca Cola si inseriscono nelle sedie mentitrici, “elettriche”, del suo apparato cerebrale… e Jack non disseppellisce le terrestri amicizie nel suo esoterico cervello Meyrinkiano, le subisce nella solitudine del suo, rimembrato, viaggio messicano con Ginsberg (ora assente). Dell’oblò ne palpa la superficie, oltre-l’oblò la desolazione è anche nera: il nulla è stitico di puntellature stellate, l’immaginazione non ha diarree di poesie borgesiane. Cazzo, non vedo quelle fottute stelle!
James Dean si fa astronauta-impiegato della Coca Cola Enterpise Inc. , dei ricordi bruciati l’ombra è un pallido fuoco perduto in un incidente stradale…
Mmmmmmm, Sentite? Lo avvertite anche Voi?
Jack intraprese auto-conversazioni solipsistiche, urla implosive invocanti, in maniera ritrosa: Miller, la bellezza telepatica di Marylin, l’amore da lupo-attaccato al tubo catodico-con lingua elettrica di Neal Cassidy, la realtà asfaltata come risoluzione pacifica dell’attacco bellico della solitudine astrale, il Picco lontano della pace del rumore… Il rumore del Caos-Vita.
Tutto mugola
Buchi scavati nella
Notte dei tempi
Kerouac nello Spazio Vuoto senza corona, senza rimorso per un omicidio conosciuto, (attaccato al nuovo paio di “Solitudine’s” da lui indossate), senza bordello- whisky- donna- figa bavosa ed hipster capo d’angelo ginsbergiano: solo il Mugolio del Tutto!
Di “tutto” è formato il vuoto, di “tutto” è costituita l’apatia del tempo andato, di “tutto” lo spazio è delimitato, di “tutto” la bugia dell’uomo-Kerouac solo- è cosparsa: aria stritolata tra gli ingranaggi delle cose.
Giorno e notte carovane di auto-carri neri percorrono la strada sollevando nuvole di polvere bianca. Al loro interno ci sono i corpi addormentati della gente prelevata alle basi di lancio disseminate per il paese. La gente viene addormentata prima della partenza, viene porta a Groom Lake e si risveglia all’interno di astronavi che galleggiano dentro il gigantesco Spazio costruito nel sottosuolo. Lì la gente fa ciò per cui è partita. Raggiunge la Luna, lavora su Marte, orbita intorno alla Terra, cammina nel Vuoto siderale, presta servizio nelle stazioni, trasporta merci, porta avanti importanti ricerche scientifiche, offre sesso a pagamento in assenza di gravità, fugge dalla legge o da se stessa, tenta la fortuna, cerca non sa bene cosa, vive una vita diversa per settimane, mesi e anni. A volte muore, a volte no, e se non muore torna.
Adesso anche Marilyn fa la commessa, adesso anche il triangolo è una minaccia per la suadente bi-attrattività della scatola telepatica (la tv), adesso anche l’amore è venduto dal rapporto tra fiction televisiva e solitudine oltre lo schermo.
Cassidy ama Marilyn.
Kerouac è un immortale triste dentro la navetta, al di fuori lo sfrigolare delle apparecchiature di bordo non si percepisce; la percezione kerouacchiana non ritorna alla beatitudine ultra-religiosa degli incontri con gli amici beat, il pianto di Jack è sine sidus, la musica non intossica il suo scrivere: non scrive, Cazzo! Non scrive nello spazio. Cazzo!
<< Un rumore?>>
<<Un mugolio, per l’esattezza>>
<<Un mugolio?>>
<<Si >>
<< Stronzate. Non ci possono essere rumori nello Spazio. Non avreste dovuto permettergli di dire certe stronzate per radio>>
Cristo! Pincio ci ha donato un Kerouac che può anche piangere nel sordomutismo dello Spazio post-moderno, con un’attenzione per le stelle mancanti, i mugolii della morte-astratta del Ricordo, quasi mai assente; perché Jack Kerouac, come un Wittgenstein incazzato con Russell, inveisce per la Verità… ma le apparecchiature di bordo non funzioneranno. Non devono funzionare.
Si, anche Kerouac può lacrimare…
Perché Pincio conosce la ricetta per riattivare le ghiandole lacrimali dei maestri beat dipartiti.
Non trovo l’atlante… anche io vago nello Spazio pinciano.
Amen