Da Gomorra:
Robbè, che cos’è un uomo con la pistola e senza la Laurea?
È uno stronzo con la pistola
Bravo. E un uomo senza pistola con la Laurea?
Uno stronzo con la laurea
E un uomo con la pistola e con la Laurea
È un uomo, papà
Bravo Robertino
In tutte le librerie è da poco disponibile il nuovo lavoro di Roberto Saviano “Vieni Via con me”. Il titolo è mutuato dalla ormai celeberrima trasmissione televisiva condotta dal giornalista al fianco di Fabio Fazio. La serie di puntate, andata in onda su rete pubblica, si è distinta per un primato tutt’altro che secondario in Italia: superare lo share della Champions League, questo è, purtroppo, un fatto decisamente rilevante per la società italiana, e mostra i primi sintomi di un malessere radicatosi a livelli tanto profondi da riuscire a smuovere perfino le nostre coscienze di italiani.
Ma chi è davvero Saviano, e perché lo si ama o si odia?
Roberto Saviano nasce a Napoli nel 1979, da padre medico e madre di origine ebrea, ha conseguito la maturità scientifica a Caserta presso il Liceo “Armando Diaz”, si laurea alla “FedericoII” in Filosofia sotto l’egida del suo maestro Francesco Barbagallo, grande storico meridionalista.
È scrittore e giornalista italiano, dal 2002 scrive per testate come Pulp, Diario, Sud, Il Manifesto, il celeberrimo sito web Nazione Indiana (ai primi posti nella classifica dei blog di letteratura) e il Corriere del Mezzogiorno. Esordisce con il suo Gomorra (2006) in maniera del tutto anomala, poiché il suo romanzo-dossier diventa subito la Bibbia dei militanti anti-camorra; già l’anno prima, infatti, le autorità chiedevano la sua consulenza in materia di crimine organizzato. Proprio in ragione dello straordinario successo e dello sconvolgimento che ne consegue, molti iniziano perfino a sospettare della sua buona fede, ci si inizia a chiedere da dove avesse preso tutte quelle informazioni così dettagliate sulla vita di Schiavone e dei Casalesi. Nel 2006, sulla piazza centrale di Casal di Principe, lancia il suo appello dalla tana del lupo contro il lupo stesso, la camorra non si lascia attendere: iniziano per lui le minacce di morte. Dal 13 ottobre di quello stesso anno vive sotto scorta grazie ad un serrato protocollo di protezione, ancora oggi molti attribuiscono tutto ciò ad una manovra mediatica volta a promuovere la persona di Saviano ed il suo libro, da cui successivamente saranno tratti un film ed uno spettacolo teatrale dal medesimo titolo.
Il 10 dicembre 2009, alla presenza del Premio Nobel per la Letteratura Dario Fo, il giovane napoletano riceve il titolo di Socio onorario dell’Accademia di Brera ed il diploma di Secondo Livello in Comunicazione e Didattica dell’Arte honoris causa (corrispondenti ad una Laurea Magistrale, riconoscimento massimo per un Ateneo), seguirà poi la Laurea (h.c. anche questa) in Giurisprudenza, concessa dall’Università di Genova e dedicata dallo scrittore ai magistrati che indagano sullo scandalo Ruby-gate. L’episodio fa nascere uno screzio con il presidente della Mondadori Marina Berlusconi, all’epoca casa editrice dello scrittore (passato, in ragione di ciò, a Feltrinelli).
Da sapere:
Nel 2008, ben sei premi Nobel (Dario Fo, Michail Gorbačëv, Günter Grass, Rita Levi-Montalcini, Orhan Pamuk e Desmond Tutu) chiesero allo Stato italiano di fare di più per proteggere Saviano dalle minacce del crimine organizzato, sottolineando come esso non sia solo un problema della polizia di Stato, ma riguardi la democrazia tutta, e quindi i cittadini.
Molti cantanti ed artisti come i Subsonica, i Massive Attack, Fabri Fibra e perfino Bono Vox degli U2 hanno manifestato piena solidarietà allo scrittore meridionale.