Lo scorso 23 ottobre è stato pubblicato l’ultimo racconto musicale del maestro Franco Battiato intitolato “Apriti Sesamo” . L’album si snoda attraverso dieci nuove canzoni rappresentanti il percorso artistico del cantautore siciliano, che riprende con leggerezza la creatività degli anni ’80 ma anche l’ineffabilità mistica degli anni ’90. Nella composizione dei testi Battiato si affida nuovamente alla collaborazione del filosofo Manlio Sgalambro, con il quale dal 1993 ha già lavorato per alcuni suoi album e per le sceneggiature di “Perduto Amor” e “Musikanten”.
I testi prodotti mirano a riprendere argomenti che spaziano dall’ipotizzata idea di reincarnazione espressa nei Vangeli (Testamento – traccia 02) alla rappresentazione economico-sociale del presente (Il Serpente – traccia 09). Non mancano anche in questa nuova produzione riferimenti alla situazione politica italiana (per esempio il caso Lusi), insomma il maestro Battiato non si ricicla e propone un lavoro nuovo ma che allo stesso tempo riprende la propria storia musicale sin dalle sperimentazioni degli anni ’60, mantenendo così un linguaggio mistico ed elaborato, uno stile che incuriosisce l’ascoltatore per la sua ricercatezza, un’impronta che da sempre contraddistingue Franco Battiato, tanto da non lasciare passare inosservata nessuna delle sue produzioni.
Intanto, a soli cinque giorni dall’uscita di “Apriti Sesamo”, in Sicilia domenica 28 ottobre si è votato per l’elezione della nuova giunta regionale, votazione che ha visto vincitore Rosario Crocetta, uomo politico del Partito Democratico (PD) e impegnato da anni nella lotta alla mafia. Il nuovo presidente della regione Sicilia è stato eletto con circa il 30% dei consensi e nonostante non abbia la maggioranza nella giunta ( solo 39 consiglieri su 90) non ha bisogno di fiducia in quanto è eletto direttamente dagli elettori, a differenza di come accade per la scelta del Presidente del Consiglio. Crocetta rappresenta un vero caso straordinario in Sicilia, sia per essere un uomo di sinistra sia per aver ottenuto il 30% dei consensi su un affluenza alle urne del 47% circa, con un astensione del quasi 52%.
Ciò che unisce i due personaggi siciliani di cui si è parlato finora è la scelta operata proprio dal neo-Presidente della Regione Sicilia, che ha proposto al maestro Battiato il posto di assessore alla Cultura nella nuova giunta regionale. La risposta positiva da parte del cantautore è arrivata in data 6 novembre ed è stata una piacevole sorpresa, per l’innegabile perspicacia di Crocetta nello scegliere, in un ruolo come questo, un uomo di cultura quale è Franco Battiato. Il cantautore però precisa: “Accetto volentieri, è il momento d’impegnarsi per la mia terra,ma la parola assessore mi offende, preferisco essere chiamato Franco” , e durante la conferenza stampa afferma: “Non faccio politica e non voglio avere a che fare con politici e ho chiesto a Crocetta la libertà di organizzare eventi che mettano in contatto la Sicilia con il resto del mondo”.
Battiato aggiunge infine che rinuncerà al suo stipendio da assessore, così da riservarsi la libertà di abbandonare l’incarico qualora decidesse di farlo. Sicuramente questo rappresenta anche un segnale degno di nota, insieme alla decisione di Crocetta di dimezzare il proprio stipendio, un gesto che risalta di fronte agli scandali che ultimamente hanno scosso le giunte della Regione Lazio e della Regione Lombardia.
Aspettando di osservare gli effettivi risultati della decisione di Crocetta, si spera che la Sicilia abbia imboccato la strada giusta per lo sviluppo di una già importante identità culturale.