Saranno i due mesi più straordinari della mia vita. Così ho deciso, così sarà. Ci sto lavorando duro da giorni, ad alleggerire la valigia, leggendo tutta la guida che mi ha regalato Sam. Deve essere un posto incredibile, l’Italia. Me la immagino con le strade strette, le macchine piccole e un sacco di balconi pieni di fiori, i tavoli fuori dai ristoranti, i lampioni vicino al mare, le spiagge piene di bei ragazzi. Non ho paura. Perché dovrei averne, in fondo? Ho gli occhi blu, ma i capelli nerissimi, e ricci. Si vede da un miglio che papà mio era di Gioiosa! Devo vederlo, quel posto in Calabria, devo arrivarci, ma prima voglio girare ogni strada, vedere le torri, i palazzi antichi, le chiese, i musei. Voglio capire come è fatta l’Italia, come si vive. Voglio giocare a soccer! Voglio il sole. Quindi, almeno una protezione 40, e jeans corti e pareo per il mare! Camicette, t-shirt, gonne, abiti per il giorno e un paio di gran sera. L’Italia è calda, in ogni senso, e farò in modo che mi guardino. Per una notte voglio vivere la Dolce Vita, sperando che da qualche parte esista davvero un Marcello! Che uomo, quello, che viso, accidenti! Quando ero piccola, papà me lo faceva vedere sempre, quel film. Mi spiegava un sacco di cose su Roma, sui vigili, le attrici, le fontane, i paparazzi. Io non amavo il bianco e nero, non capivo neanche chi era Fellini, cosa voleva dire fare il cinema. Poi, anni dopo, ho capito. E ora devo riprendermi il tempo perso. Che poi vedere l’Italia è come andare a trovare papà. Lui in fondo è in tutte le città, lì. Sarà bello, sì. Sam capirà, gli ho scritto una mail. In fondo, quando ci siamo detti che dovevamo prenderci una pausa e starci lontani per un po’, non era detto dove! E il mio dove sarà l’Italia. Il posto che amo, senza averlo visto mai. E anche se a Sam non l’ho scritto, non è neanche detto che torni, ah ah! Non sono mai stata più contenta in vita mia di lasciare Santa Barbara. Lo so, non è male qui, ma non c’è una pietra che abbia un po’ di storia, non c’è una faccia che non ti dica: “Guardami, bella, io ho i soldi e la macchina, perché non salti su e facciamo un giro?” Il taxi è arrivato, l’emozione mi afferra alla gola. It’s time to move!