Ho toccato più volte il fondo.
Sgretolata la paura
coi piedi ho scostato il fango.
Soffocare no.
Non potevo ingoiare
quell’obbrobriosa melma.
Piedi battuti forte, reattivi,
spinti da un istinto ignoto.
Così ho spiccato il salto.
Così ho allontanato il fondo.
E poi giù. Di nuovo.
Ho picchiato più forte.
E ancora e ancora
fino a trovare l’aria.
Nuovo, assaggio un respiro.
Uno. Prima di ripartire
per l’ultimo rimbalzo.
Voglio toccare il sole.