E’ in edicola dal 6 aprile scorso, e lo sarà ogni primo mercoledì del mese, il primo numero del mensile di Emergency, ‘E’, al costo di 4 euro. Sarà diretto da Gianni Mura e Maso Notarianni, con l’obiettivo, come ha dichiarato la stessa presidente di Emergency, Cecilia Strada, di “Diffondere la cultura della pace perché vorremmo che il nostro compito diventasse inutile e i nostri ospedali fossero vuoti e, invece, sono sempre più pieni”.
Nel mensile ci saranno molte firme note e meno note tra intellettuali, scrittori, comici e giornalisti: Andrea Camilleri, Enrico Bertolino, Michele Serra, Erri De Luca, Violetta Bellocchio, Vauro, Barbara Sorrentini, Simona Spaventa, solo per citarne qualcuno. La rubrica dei libri è stata affidata a Neri Marcorè mentre quella del cuore a Claudio Bisio. Nel primo numero oltre a storie di donne e uomini che hanno contribuito al cambiamento della Libia, della Tunisia e dell’Egitto, ci sono anche un’intervista a Mariangela Melato e un racconto di Andrea Camilleri. Inoltre troviamo un’inchiesta riguardante la vendita dei beni appartenenti al Demanio militare, una toccante pagina dedicata ai morti sul lavoro, una rubrica che tratta i casi di femminicidi in Italia curata da Stella Spinelli, una rubrica di Gabriele Battaglia che parla delle buone nuove provenienti dal mondo e poi c’è ancora molto altro che vale davvero la pena di leggerlo. E’ possibile farlo anche su internet, in abbonamento.
Ma perché fare un mensile del genere, da dove scaturisce tale bisogno, qual è il motivo scatenante? La risposta arriva da Gino Strada. “La rabbia, la delusione, il vedere lo schifo che è l’Italia, la voglia di reagire, la voglia di avere qualche piccolo sogno, qualche speranza piccola piccola, alle cose grosse ormai non credo più. Almeno smettere di essere inerti”, spiega così il fondatore di Emergency nel dialogo con uno dei direttori della testata, Gianni Mura. Dialogo questo, inserito nelle prime pagine di questo primo numero del mensile.
‘E’ presenta una ricchezza di spunti di riflessione nonché di notizie interessanti concernenti non solo il nostro Paese. Insomma è una lettura che fa bene a tutti coloro che hanno voglia di sapere come sta il mondo, il tutto raccontato da firme che scrivono per un’associazione il cui compito è la salvaguardia della nostra umanità, il che rende tale mensile ancora più affascinante. Per definirlo con le parole giuste trascrivo ancora una parte del dialogo sopracitato. “Provo a definire il nostro mensile con due aggettivi” – esordisce Gianni Mura – “dico utile e bello. Utili i contenuti, belle le immagini ma anche la scrittura e prima ancora la pulizia della scrittura. Vorrei un giornale in cui tutti scrivono qual è senza apostrofo, in cui non si sbagliano le parole straniere, in cui c’è la stessa cura dei testi, dal grande reportage al piccolo box”. “Aggiungo un altro aggettivo” – conclude Gino Strada – “intelligente. L’intelligenza non è una qualità innata, la si coltiva. Quindi io vorrei un giornale che si facesse leggere, che facesse riscoprire il piacere della lettura e dell’informazione”.
Qualcuno mi potrebbe far notare che è logico che Gino Strada e Gianni Mura abbiano usato tali parole per definire il mensile……… provare per credere, aggiungo io.