Spesso ci si ferma a riflettere su come si diventerà una volta entrati in quel periodo della vita in cui ci si chiama anziani. Il momento in cui sugli autobus ci lasciano il posto, il momento in cui la vita scorre sempre uguale, il momento delle dimenticanze e dei capelli bianchi senza tinta, il momento in cui spesso si crede di essere un peso. Ma poi leggi questo piccolo romanzo e comprendi che si diventa anziani, vecchi, solo quando si smette di sognare e di avere un amore, un sorriso, un sentimento ardito. Lo sa bene la direttrice sessantenne Marisa Ilardo, protagonista del romanzo “Gli anni d’argento”(Algra editore) di Rosalia Messina, scrittrice catanese che ha ben analizzato quel periodo della vita che viene definito “Terza età”.
Marisa Ilardo ospita solo anziani vitali e vivaci, sani e attivi, calmi e sognatori. I personaggi che popolano le pagine del romanzo, sono vitali e desiderosi di riscattare la propria vita, quella precedente, mogli assonate, mariti rimasti per troppo tempo soli, che si confrontano tra loro e mescolano le proprie storie, che si riscoprono a condividere passioni e amori e che, impegnati a fare questo, dimenticano che la terza età è spesso sinonimo di decadimento fisico, lento e inesorabile e mentre lo dimenticano, vivono e vivono una nuova e spietata giovinezza.
“Gli anni d’argento” sono gli anni delle persone anziane dunque che sapientemente dirette dalla direttrice smettono di invecchiare e consentono alla stessa di mantenere alto il tenore della sua vita. Gli ospiti della casa di riposo, non abbandonati o scaricati li, hanno deliberatamente scelto di trascorrere in questa meravigliosa “isola felice” la loro vita, scoprono che gli anni d’argento non portano malattia e decadimento fisico ma amore e gioia, amicizia e letture, musica e grandi passeggiate. E si può anche e ancora sognare.
Un romanzo che mi pare di vera e propria denuncia sociale contro chi ancora concepisce le case di riposo solo un binario morto e gli anziani, un peso smisurato.
Persino l’Unione Europea e l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno rilevato il problema dell’invecchiamento malsano. Gli anziani dovrebbero mantenere un tenore di vita attivo, sentirsi parte di un progetto, avere degli interessi che stimolino l’autonomia del singolo mettendolo in relazione con l’altro.
Tutto questo è “Gli Anni d’Argento”.