Le migliori letture erano quelle fatte di notte, con la sola luce dell’abat-jour accesa e lei, la sua testolina buffa – così la chiamava suo padre -, i suoi capelli ricci e rossi sotto gli infiniti strati di coperte del letto. Lei ed il suo bassotto Glauco. Lui le leccava la mano, il braccio; lei non si sentiva disturbata, pensava non ci fosse cosa più bella di quella linguetta ruvida che riusciva a riportarla alla realtà, a strapparla dal mondo dei libri. Stevenson, Barrie, Burnett erano solo alcuni nomi della lista infinita dei suoi autori preferiti.
I baci…oh, i baci migliori erano quelli dati di nascosto o nel buio di un porticato, quando fuori piove e la gente non passeggia, ma corre con urgenza verso posti al caldo, case o bar. I migliori baci e le migliori carezze erano quelle date di nascosto, quando sua mamma accompagnava Luca a casa e lui, dal sedile davanti, sporgeva indietro la m,ano e lei l’afferrava. Le sue guance diventavano rosse come i capelli. Era quella l’essenza della vita: l’amore al buio, le carezze fuori dagli occhi della gente, i libri letti sotto le coperte.
E poi c’erano le caramelle rubate nei negozi di dolciumi, i sorrisi degli sconosciuti, i gesti d’amore disinteressati, i viaggi in treno senza pagare il biglietto, nascosti nei bagni a leggere e a sperare che il controllore non apra quella porta… I cd scaricati su internet, i film in streaming, le penne trovate nella scrivania dell’ufficio, i baci rubati ai nipoti, le sigarette rubate dal pacchetto di suo marito, gli abbracci in piena notte quando lei piangeva e paziente e amorevole Luca l’abbracciava, le diceva “non sei sola”.
Una vita in incognito, forse. Solitaria, silenziosa, fatta di furti d’amore.