E’ come un suono
sommesso
ma insistente
che si fa strada
tra i tuoi vagiti
e le urla di tua madre
Ti guardi intorno
sgomento
chiedendoti
se lo senti solo tu
Non è il ritmo
del tuo cuore
che canta
di un amore
irrealizzabile
né quello
del cervello
che guida
i tuoi passi
cercando
un senso e
uno sfogo
alla tua rabbia
Non sai se lo sfuggi
o lo insegui
per tutta la vita
è un compagno
fedele
ma a volte
insopportabile
Non è il lamento
della terra
per il male
ricevuto
né l’urlo strozzato
di dolore
di un’umanità
indifesa
Non è la
ragioniera oscura
che ti chiama
a patteggiare
l’eternità
ma solo il tempo
che balla
il tip tap
col tuo destino.