20 Gennaio 2010
h: 20.30
Via Cisterna dell’olio
Cinema Modernissimo
Napoli
Il Rocky Picture horror show sta per avere inizio, ci sediamo in sala e tutti entusiasti prendiamo posto con i kit presi prima di spalancare le porte d’ingresso per sentirci più partecipi, più attivi, più coinvolti.
Appena prendiamo posto, la gente d’intorno comincia a guardarci in modo strano e continua a sorriderci perplessa, alcuni ci indicano, altri semplicemente ci guardano da lontano e poi distolgono lo sguardo così, ci guardiamo tra noi facendo “spallucce”.
Cala il silenzio ed un signore con i baffi comincia a dirci cose strane, da ripetere nel momento in cui gli attori pronunciano determinati nomi, noi lo assecondiamo ascoltandolo con interesse. Segue il sig. Dario, questo il nome dell’uomo baffuto, un Riff Raff niente male e guardandolo meglio, mi accorgo che quello travestito è proprio il nostro accompagnatore, dice di essere un medico e di lavorare per l’associazione “Diamo una mano” che si prodiga per la donazione del sangue al Policlinico vecchio di Napoli.
A questo punto è giunta l’ora di chiarire, per chi fosse a digiuno di “Rocky horror” cos’è questo spettacolo, da dov’è nato e soprattutto com’è stato interpretato lì al Modernissimo dov’eravamo anche noi, seduti su quella poltrona rosso fiammante.
Dunque Wikipedia dice del Rocky:
The Rocky Horror Picture Show è un film diretto da Jim Sharman e tratto dallo spettacolo teatrale The Rocky Horror Show del 1973, di Richard O’Brien, sceneggiatore ed autore delle musiche, nate per lo spettacolo e usate anche nel film. O’Brien appare nella pellicola anche come attore, nel ruolo del misterioso servitore Riff Raff.
Questo film è stato considerato fuori dagli schemi per l’esplicita trattazione di tematiche sessuali, cosa che lo rese rivoluzionario per l’epoca in cui fu prodotto e che ancora oggi gli fa conservare elementi di trasgressività non comuni. I ruoli eterosessuali, bisessuali ed il travestitismo vengono esibiti in un’allegoria pronta ad attingere da ogni situazione per irridere o dimostrare quanto siano effimeri i ruoli imposti dalla “normalità”.
Io posso aggiungere a ciò, che l’interpretazione degli attori dinanzi allo schermo mentre sul pannello andavano l’una dietro l’altra le scene del film stesso, è stata impeccabile e come ho già ripetuto a più riprese, eccezionale, sia per i costumi ben riprodotti che per la mimica facciale molto sviluppata ed efficace nonchè per l’equipe di transilvani che hanno saputo rendere attori e protagonisti ognuno di noi. Un meta-teatro molto gradito.
Non aggiungo null’altro, anzi forse una cosa sì, vi aspetto tutti al prossimo Rocky il 17 Marzo di questo stesso anno.
Usciti dalla sala ci siamo sentiti soddisfatti ma continuavano a guardarci intorno senza capire perché la gente restasse attonita al nostro passaggio, forse voi riuscireste a capirne il motivo attraverso una nostra foto?