Lanciò in aria il dollaro, osservò l’aquila, che in realtà assomigliava di più a un avvoltoio, e si chiese che rapporto misterioso potesse esserci tra quel rapace e la donna che sulla faccia opposta della moneta prometteva la libertà. Gli schiavi potranno mai smettere di essere schiavi? È possibile sfuggire al tormento che ti divora l’anima? Sfuggire… Per andare dove?
Se dovessi assegnare un genere a Le incantatrici di Boileau – Narcejac (Adelphi 2015, ediz. orig. 1957), credo che lo definirei un noir, tanto per le atmosfere quanto per il modo in cui i personaggi affrontano la vita. Questo romanzo è il racconto di come un’ossessione può consumarti l’esistenza, arrivando ad essere la tua unica ragione di vita. Nel momento in cui l’oggetto dell’adorazione ossessiva, tuttavia, viene a mancare, che fare?
Pierre Doutre viene educato in collegio e vede pochissime volte all’anno i suoi genitori; dopo non molto tempo, sua madre smette di andare a trovarlo, e per il resto del tempo fino ai suoi vent’anni vede solo suo padre. Da piccolo, non riesce bene a capire che mestiere fanno i suoi genitori, ma piano piano si rende conto di essere figlio di un prestigiatore. Questa sua provenienza lo rende oggetto di scherno agli occhi dei suoi compagni, portandolo ad una vita in solitudine. Un giorno riceve una tragica notizia: suo padre è morto. Parte così per la Germania per assistere al funerale di quel padre così strano che ha potuto conoscere poco, e incontra così anche sua madre. Ben presto comincerà a lavorare con lei, prendendo il posto del genitore defunto. Ma due misteriose presenze si affacciano sulla sua esistenza: le gemelle Hilda e Greta lo affascinano da subito per la loro bellezza, e il fatto che non riescano a comprendersi a causa della lingua (lui parla francese, loro tedesco) le rende ancora più incantevoli al suo sguardo.
L’amore di Pierre per le due gemelle, che nessuno riesce mai a distinguere, assume ben presto i tratti di una vera e propria ossessione. Pierre esce alternativamente con l’una o con l’altra, poiché il gioco di magia che li sta rendendo famosi si basa sul fatto che il pubblico crede all’esistenza di una sola ragazza, Annegret. Il ragazzo non sa mai con quale ragazza sta uscendo, e cerca degli stratagemmi per distinguerle. Cerca di convincersi di amarne una più dell’altra, ma è proprio la loro doppiezza, il fatto che siano due ma contemporaneamente una sola, a renderle così incredibilmente affascinanti. Per risolvere questo suo dilemma, dovrà ricorrere a espedienti tragici e violenti.
La parte finale del romanzo è quella che ho trovato senza dubbio più interessante. Alla fine il ritmo accelera, e Pierre si trova costretto a ricorrere ad espedienti estremi per curare la sua ossessione. In tutta la vicenda gioca un ruolo molto importante anche la madre del ragazzo, Odette, che instaura con il figlio ritrovato un rapporto non meno malsano di quello che Pierre instaura con le gemelle, fatto di amore e odio, ossessione per il controllo, e un affetto mostruoso che a tratti appare più come quello di un’amante che quello di una madre.
Il tema portante della vicenda è senza dubbio il doppio, ma l’appartenenza delle gemelle ad una dimensione che pare lontanissima da quella terrestre è un fattore da tenere in considerazione. Esse hanno pochissimo spazio all’interno del romanzo in quanto personaggi attivi, sono rappresentate per lo più attraverso ciò che Pierre prova per loro, e questo le porta ad essere tanto creature quasi sovrannaturali quanto esseri umani privi di una vera e proprio personalità. Sembrano automi, creati per distruggere Pierre.
Se pure avevo provato un briciolo di delusione all’inizio del libro, non immemore del precedente libro di questi autori tradotto da Adelphi, con il procedere della lettura la vicenda mi ha coinvolto sempre di più. Il ritmo lento, colloso, si adatta perfettamente all’intreccio. Il protagonista riesce nello stesso tempo a farsi odiare e compatire dal lettore. Alla fine, credo di poterlo definire un ottimo romanzo, che sicuramente fa crescere ancora di più la mia ammirazione per questi due autori francesi nata leggendo I diabolici.