Il cielo puro imprima sulla faccia,
il cielo dove nubi lunghe corrono,
un vento con l’odore della gioia,
e forte: e tutto nasca, senza sogno.
Nasceranno per me le città umane
che un soffio puro libera da brume;
e i tetti; i passi; i gridi, e ogni lume
e suono umano: ogni preda del tempo.
Nasceranno i mari e la barca bilanciata;
il colpo di remo e i fuochi di notte;
i campi, e il mannello che si lancia;
le sere e la sequenza delle stelle;
la luce accesa e la genuflessione
del corpo, e l’ombra, l’urto nelle viscere
della miniera; mani che lavorano
i metalli tranciati; il ferro morso
in un grido di macchine.
Il mondo è nato: e tu, vento, mantienilo.
Ma il mondo crolla, coperto da fumi.
Mi era nato il mondo in uno squarcio
di cielo verde e chiaro, tra le nubi.
Simone Weil
Una luce sul mondo.
Simone Weil è stata una filosofa e scrittrice francese vissuta nella prima metà del ‘900. La forte coscienza morale e la lucida ricerca della verità unite ad un profondo senso religioso, quasi mistico, hanno caratterizzato la sua intensa, seppur breve vita.
In questa poesia un lampo è sinonimo di una luce fulminea che illumina dal cielo e crea. Riesce così a venir fuori tutto un mondo sotterraneo, puro, vero.
Il mondo di cui parla la Weil non è solo quello fisico dei mari, ma è soprattutto quello umano, quello dinamico e attivo, quello degli uomini che lavorano, che attraverso la propria esistenza animano la Terra fissa.
Il mondo, però, oltre che dalla luce ha bisogno di un soffio, filosoficamente inteso come uno spirito vitale, uno pneuma. Il soffio è un vento che ha il potere di mantenere il creato, di tenerlo vivo. Nel testo c’è una sorta di invocazione al soffio, affinché si mantenga duraturo. Il mondo originato infatti, pur se non alieno dal male, è esito felice di una potenza creatrice primitiva, è frutto di verità.
Tuttavia il soffio è debole e non sempre riesce ad adempiere al suo difficile compito. Pertanto l’assenza di tale soffio comporta una mancanza di ossigeno e provoca la morte del mondo.
“Il mondo crolla”. Questa consapevolezza, amara e dura da accettare, si getta violenta davanti agli occhi, quegli stessi occhi che avevano visto lo squarcio di luce tra le nubi e avevano creduto a quello slancio creatore.
Il soffio lascia il posto ai fumi e il mondo ne viene coperto.