Apriamo questa nostra consueta rassegna settimanale con una storia d’amore fin troppo rimandata per eccessivo senso di responsabilità: Emiliana Cristiano ci parla di André Gide e “La porta stretta”, mentre Nunzia Attardi rimane sul classico con Luigi Pirandello e le sue novelle della solitudine.
Roma vi stupirà con la meravigliosa scenografia allestita tra le antichissime mura della Basilica di Massenzio, Un luogo ricco di STORIA ma non solo. Tutta un’altra galassia, ossia la festa del libro nella Napoli sotterranea, una marina di libri, festival indipendente di Palermo e una domenica FANTASTICA, questa di inizio giugno, da trascorrere in provincia di Prato e Mantova, ma dove le scova Marta Livaccari?
Interessante iniziativa quella sottolineata da Giusy Femiano: candidiamo Napoli a città patrimonio dell’Unesco o, come propone Giusy, città “visibile” all’UNESCO. Ma c’è chi non la pensa allo stesso modo, ed Andrea Cenicola ci spiega perché a Napoli il ‘Maggio dei monumenti’ è diventato il ‘Maggio dei rimpianti’.
Tra i libri sfogliati, esaminati, scansionati ed annusati dalle nostre lettrici di ferro Chiara Ammendola e Marina Vitale, ci sono due titoli più unici che rari nel loro genere, e sinceramente se dovessi farvi scegliere tra Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve e “La Trilogie noir” di Léo Malet, be’, vi consiglierei di prendervi qualche giorno di ferie per gustarveli entrambi!
Merita un buon the (e una bella mezz’oretta) l’appuntamento con i classici curato da Corrado Capone, protagonista la trilogia di Calvino: “Il visconte dimezzato”, “Il barone rampante” e “Il cavaliere inesistente”, e accompagnato dal nostro Giuseppe Salzano (tropico del cancro di H. Miller).
Ultimi della nostra rassegna, ma assolutamente primi per sensibilità d’animo, Erlinda Guida ed Orazio Labbate; così diversi nel modo di delineare gli autori che amano, ma così vicini nel descrivere le passioni umane in Night di Anne Brontë e Drugstore Cowboy.
Ciò che divide non è poi così diverso da ciò che ci unisce: l’amore che sembra giustificare questa nostra esistenza sulla terra è una forza inimmaginabile. E voi, per cosa scegliete di vivere?