“E taglia e cuci senza posa, la mia mano non riposa, e taglia e cuci e cuci e taglia, la mia mano non si sbaglia”
Nel suo studio tutta china lavora alacremente la sartina, ago e filo colorato per un tessuto mai slabbrato. Tesse svelta e concentrata, fila fila sciagurata.
Dentro all’anima il male, sul suo dito un ditale. Zitti tutti che paura, già s’avverte la sciagura.
“E taglia e cuci senza posa, la mia mano non riposa, e taglia e cuci e cuci e taglia, la mia mano non si sbaglia”
Il suo amore la lasciò, la sua foto sul comò, e li accanto sguardo truce la sartina taglia e cuce. Fili di lana dalla matassa, intreccia la piccola Satanassa; prende bottoni, sceglie i cotoni, recita senza poesia una stranissima litania.
“E taglia e cuci senza posa, la mia mano non riposa, e taglia e cuci e cuci e taglia, la mia mano non si sbaglia”
Stinge un’immagine sacra nel pugno, assume uno strano ghigno sul grugno. Con della tela fa una camicia, piccola che la indosserebbe una micia, a lei non importa per l’occasione, ora passa svelta al maglione.
“E taglia e cuci senza posa, la mia mano non riposa, e taglia e cuci e cuci e taglia, la mia mano non si sbaglia”
Una sartina è attenta ai particolari, stavolta non è question di danari. L’onore ferito ed il cuor sanguinante, necessita la sarta di una vendetta all’istante. Un villano un cafone l’ha abbandonata, con una stupida serva l’ha rimpiazzata.
“E taglia e cuci senza posa, la mia mano non riposa, e taglia e cuci e cuci e taglia, la mia mano non si sbaglia”
Lo sguardo da furia per l’abbandono e la filastrocca che cresce di tono. Ti prego demonio non l’ascoltare, da quella canzone non farti acchiappare. Non prestarle i favori o saranno dolori; il demonio però le dà la magia e della sarta s’impossessa la pazzia.
“E taglia e cuci senza posa, la mia mano non riposa, e taglia e cuci e cuci e taglia, la mia mano non si sbaglia”
La sartina urla adesso, cuce come un ossesso, sembra proprio posseduta, nel suo stesso sortilegio caduta. Rotea gli occhi agitata, salta e sbuffa assatanata, sangue cade dalle dita, la sartina è impazzita.
“E taglia e cuci senza posa, la mia mano non riposa, e taglia e cuci e cuci e taglia, la mia mano non si sbaglia”
Pronta la bambola voodoo, l’anima della sartina l’ha presa Belzebù, il traditore caduto è al suolo, l’anima non si alza in volo. Gli amanti separati corrono all’inferno, cosa poteva valere questo tormento eterno?