Tutto poteva immaginare Giovanni Verga tranne che un giorno la sua tomba potesse trovarsi in uno stato di totale abbandono e degrado. Ed è invece la triste realtà in quanto il suo sepolcro, che si trova nel viale degli uomini illustri al Cimitero monumentale di Catania, versa in uno stato di assoluta fatiscenza: il marmo bianco della lapide che ricopre la bara è danneggiato in più parti, è frantumato ed è anche ricoperto di spazzatura. Pertanto emerge anche un forte segno di incuria nei confronti della tomba dello scrittore verista e lo confermano la presenza di fiori secchi che giacciono lì da settimane. L’unico elemento decorativo è rappresentato da un mazzo di rose di plastica messe dentro un vasetto. E pensare che “Dare più degna e solenne ubicazione alla tomba” è uno degli scopi precipui della ‘Fondazione Verga’, nel cui consiglio d’amministrazione vi è anche il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli. Una vera contraddizione se si va a vedere poi come versa realmente la tomba del povero Verga.
Ma lo stato di totale abbandono, incuria, sporcizia, lo si nota più in generale in tutto il cimitero catanese. In esso è possibile trovare cappelle danneggiate o usate come depositi, lapidi spezzate o comunque illeggibili, fili elettrici scoperti senza protezione e rattoppati con nastro isolante adesivo, rifiuti di ogni tipo e detriti tra sterpaglie secche che invadono vialetti e tombe. Non mancano inoltre loculi distrutti con spazzatura al loro interno e tombe, in apparenza vuote, coperte con transenne. Vi è poi anche una ricca esposizione di vasi rotti. Per chiudere il quadro, si aggiunga che la mancanza di un sistema di videosorveglianza e l’esiguo personale addetto alla vigilanza notturna, favorisce anche profanazioni e furti.
Ma non finisce qui, in quanto sono stati accertati anche reati ambientali. La guardia di finanza infatti, ha scoperto alle spalle di alcune cappelle private i resti di bare che in verità, per legge, una volta aperte per l’estumulazione, devono essere smaltite come rifiuti speciali. Inoltre tra le sterpaglie del camposanto, le Fiamme gialle hanno rinvenuto un cassone verde, con tanto di targhetta del Comune ed intorno una discarica di circa 1.000 metri quadrati con cumuli di detriti delle ristrutturazioni delle tombe private. A fianco del cassone poi, sono stati rinvenuti anche tre metri cubi circa di bare ormai sbriciolate, rifiuti di ogni genere, tra cui una scarpa, dei vestiti e persino un crocifisso in metallo e, così sembra, anche dei piccoli frammenti di ossa umane. Insomma davvero una situazione inconcepibile, emblema di grande inciviltà e mancanza di rispetto.
“Le condizioni di abbandono e degrado in cui versa la tomba di Giovanni Verga, nel Cimitero monumentale di Catania, non ci fa onore” – ha così commentato il sottosegretario ai Beni Culturali, Riccardo Villari – “abbiamo la responsabilità di preservarne la memoria anche attraverso il rispetto del suo sepolcro. Mi muoverò immediatamente segnalando la questione al ministro Galan, coinvolgendo la Regione Sicilia e sensibilizzando anche i privati, affinché al più presto vengano predisposti gli interventi necessari per il restauro”.
Secca la replica dell’amministrazione comunale di Catania. “La tomba dello scrittore Giovanni Verga è in uno stato di decoro ed è stata anche ripulita, spiace che per una vicenda più mediatica che di sostanza, si sia persino scomodato un sottosegretario di Stato, conosciuto peraltro per le sue notevoli capacità di adattamento ai mutamenti del clima politico. Se si fosse informato meglio” – si legge nella nota – “il senatore Villari si sarebbe reso conto che la foto diffusa non è quella della tomba dello scrittore, bensì è stata impropriamente associata a un’altra. Tuttavia, si rassicuri il sottosegretario, che addirittura evoca l’intervento del ministro, perché l’amministrazione comunale per il cimitero monumentale di Catania è impegnata su più fronti per riordinarlo, come ben sanno i catanesi, prevedendo anche di valorizzare i siti di interesse artistico e culturale, come lo è certamente la tomba di Verga”.