Alice cominciava a non poterne più di stare sulla panca accanto alla sorella, senza far niente; una volta o due aveva provato a sbirciare il libro che la sorella leggeva, ma non c’erano figure né dialoghi, “e a che serve un libro”, aveva pensato Alice, “senza figure e senza dialoghi?”
Cosa vuol dire poter riscrivere? Riscrivere partendo da cosa? cosa ci riportiamo dietro e cosa lasciamo a marcire in fondo, non togliendo la possibilità infondo che il maleodore venga a galla e ci permei tutti. Rieseguire percorsi laciando che la chiave passata continui a girare nella serratura della porta luccicante e nuova di zecca è il modo più comune per ricreare, aprire e spesso lasciar già spalancata la porta della comunicazione e complessità è il modo più comune per riveder le cose, facile, diretto, senza idee e soprattutto fruibile alla maggiore parte di chi legge che difficilmente è pronta a chi parla di cose opache e mal conosciute.
Creare classi dalle classi precedenti, prendere uno scultore non gigante e parlare coi titoli dei suoi scabrosi disegni… io parlo raramente di mie parole! Le mie parole di cosa si riempiono? Da dove potrebbero giungere se non dalla moltitudine abnorme di lettere che vedo e valuto di giorno in giorno. Riscrivere.
Sono spesso le ragioni ad imbizzarire il discorso poetico, il discorso, mentre gli specchiati mondi nei quali influisce raramente in un tempo breve riescono a svegliarsi e parlare, le mani sono difficilmente mobili, a fatica, il giorno raggiungibile con mezzi pesanti, ma si vien coliti ugualmente da venti di idee che sferzano le guance, dai quali possiamo coprirci a stento… ma come popoli antichi non ne conosciamo ragioni scientifiche ed inventiamo le più belle risposte, meravigliose storie di amori tragicamente sconfitti e processati col moto e il rumore.Siamo illogici credenti. La lezione poetica ci tange solo quando tange noi stessi e le nostre giornate da adolescenti cresciuti altrimenti risulta quasi sterile e di parole non belle. Perchè?
C’è un famoso poeta che al termine di un suo lungo scritto dice: “la cosa bella è che alla fine ho parlato di nulla!!!”