Cosa c’è di più complesso, più affascinante, più stimolante, più articolato di un lungo ed a tratti frastagliato percorso dedicato interamente alla forza dell’uomo..?!
Semplicemente un lungo ed a tratti frastagliato percorso dedicato alla forza della … donna, no?!
La giornata della donna ( ignoro l’accezione di festa e sottolineo la mia vena polemica ) è trascorsa ormai da un po’, ma a quanto pare, e per fortuna aggiungerei, c’ è qualcuno che riconosce tutto l’anno il grande merito che le donne hanno conquistato nel corso dei secoli.
Vi risparmio i discorsetti acidi e retorici che si nascondono dietro al luogo comune che persino dietro l’opera di un grande uomo, vi si nasconde la presenza di una grande donna; vi risparmio le difficoltà di cui per prima Madre Natura ci ha gravato, distinguendo il nostro organismo da quello maschile, con degli interventi talvolta sadici, oserei..!
Ecco che inizio a straparlare, detesto essere di parte, torniamo all’evento dunque. Vera Fortunati, docente dell’Università di Bologna, da sempre dedita nei suoi studi e ricerche alla figura femminile, ha organizzato una serie di conferenze con un titolo da sbrilluccichio negli occhi: “Il genio della donna tra passato e presente”. A fare da sfondo a questi incontri è la Sala dello Zodiaco, nel Palazzo Malvezzi, Bologna; ogni venerdì fino al 13 maggio 2011 saranno proposte eccelse figure femminili, che hanno segnato in qualche modo la nostra cultura: dall’arte al cinema, dalla letteratura alla scienza… Una lunga lista di nomi del passato e del presente, come lo stesso titolo sostiene, che quasi in maniera provocatoria mi fa quasi dubitare sull’esistenza di un’ eventuale lista di nomi femminili, altrettanto validi, del futuro… Già l’ho detto che sono polemica?!
Volendo tracciare un profilo generale dell’evento, si potrebbe dire che ci si muove spaziando in maniera notevole: un primo e doveroso omaggio ad Emily Dickinson ed al suo grande contributo alla letteratura ottocentesca; l’arte di Christine de Pizan tra immagine e scrittura; l’incontro di questa settimana invece, si sofferma su Cristina Bagaglia ed i miti incrociati tra letteratura e cinema; ma fino a maggio si avrà modo di affrontare grandi tematiche e di incontrare altrettanti grandi nomi.
Spesso si tende a pensare che con la sfera femminile si vada un po’ “sul sicuro”, sul banale, sullo scontato, ma io credo che quando si parla della forza delle donne, non si parli mai di un qualcosa di retorico: essa è una forza che affonda le sue radici nel paradosso, perchè tratta essenzialmente dalla loro debolezza, dai loro limiti, il continuo non essere in grado, non essere non all’altezza, ma alla pari dell’uomo…
Mi spoglio delle vesti femministe, degli accanimenti che possono seguire un apprezzamento fatto per strada, delle parolacce che trapelano dalla mia bocca mentre sono alla guida, e non credo di essere di parte quando affermo che l’intera società di oggi, di domani, dovrebbe prendere come esempio non le donne, ma la loro estrema energia, il loro tenace vigore, la loro costante pazienza che ci insegna quanto potere si può trarre dalla debolezza umana.
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