II
Nei giorni che seguirono, mi sentii come rinata; ero stata lontana da quella villa, lontana da quei pensieri e da quel demone che sembrava abitare nelle stanze, nelle finestre e perfino nel paesaggio campestre…
Avevo ritrovato me stessa nei piccoli gesti…
Ma di notte, ogni notte la deliziosa sagoma del mio bambino si manifestava ovunque mi trovassi, con chiunque fossi….
Una notte lo sentii: prima il suo respiro lontano, poi sempre più forte più forte fino a svegliarmi.
Ero lontana da lì, da quel mondo che quegli occhi mefistofelici avevano avuto modo di vedere solo per un po’…
Ma quel demone c’era.era venuto a cercarmi…
…si, il mio piccolo cucciolo mi stava cercando…piangeva…
No, no…che madre ingrata che ero…
lasciare il mio tesoro da solo…
dovevo andare da lui, asciugare le sue lacrime con il calore della mia pelle;
quella creatura indifesa doveva sentirsi sola, senza il mio amore…
dovevo andare…dovevo andare…