Quant’è felice il sassolino
che vaga sulla strada solo solino
e non si preoccupa di carriere
e non ha paura di esigenze
la cui giacca di bruno elementare
un universo passeggero indossa,
e indipendente come il sole
si accompagna o brilla solo,
compiendo un’assoluta volontà
con spontanea semplicità.
Emily Dickinson
Ah se potessimo vivere senza ansie e frustrazioni!
Emily Dickinson, una delle maggiori poetesse statunitensi del XIX secolo , ha vissuto interrogandosi costantemente sul perché dell’esistenza umana, sullo scopo che essa ha su questa Terra. Tuttavia il tarlo della morte non abbandonava la sua mente che risulta pertanto influenzata e provata da tale profonda angoscia. La sua poetica mescola scene di vita quotidiana a grandi tematiche sociali. I suoi versi così intensi sono motivo, come in questo caso, di sentita riflessione.
Il sassolino, protagonista di questo componimento, esprime lo stato ideale che la poetessa vorrebbe vivere. La leggerezza che lo contraddistingue è ciò che manca alla vita degli uomini. Che cosa accadrebbe se potessimo scrollarci di dosso le nostre preoccupazioni, se potessimo condurre un’esistenza più semplice, più genuina?
La condizione che vive il sassolino genera nella Dickinson una vera invidia. La vita tormentata di quest’ultima non conosce la spensieratezza e la semplicità. Al contrario, tutto ciò che è umano è pesantezza, è frenesia, è imprigionato in qualche modo in un circolo vizioso da cui è impossibile uscire. L’indipendenza e la libertà sono le note di una vita felice che questo sassolino così piccolo, così insignificante può avere. Questa gioia è invece difficilmente raggiungibile per un essere umano che vive in balia di intime inquietudini.
La vocazione più semplice è anche quella ideale, perché essa è fonte di una libertà inesauribile e reale. La nostra libertà invece è solo vaneggiata, ci illudiamo di possederla, ma in realtà siamo le vittime di un sistema predefinito, che ci costringe a camminare su un sentiero già tracciato. La Dickinson denuncia proprio questo, la mancanza di una libertà autentica, di un senso pieno, di un possesso concreto. Forse che in un’altra vita sarebbe meglio nascere sassolini?