In un parco di una città qualunque, i fiori a quest’ora del tramonto s’infiammano di rosso ed arancione. La rugiada che c’era la mattina s’è dissolta, assorbita dal terreno o dal leggero calore che da tutto il giorno aleggia come una leggera coperta sull’erba e sugli steli. Il sole lancia i suoi bagliori sulle gemme, e alcune di queste sono già splendidi fiori: girasoli, margherite, nontiscordardimè.
Vicino all’ingresso del parco camminano una donna ed un uomo. Lei bella, bellissima, bionda, chiusa nel suo abito rosso succinto, un’aria nobile e regale, se non fosse per quello smalto mezzo andato via che proprio stona con tutto, col vestito e l’espressione di altezzosità del volto; lui è un vecchio di sessant’anni che cammina poco più avanti di lei. Si aiuta col bastone, un bel bastone dal manico dorato, forse un regalo di parenti passati o un acquisto di qualche asta. Parlano. Dei programmi per la serata, del caviale che hanno mangiato la sera prima (che non era proprio fresco, non ci torniamo più, là), di come sono stanchi, perché lui cammina da tutto il giorno e lei risponde alle sue frequenti domande: sì, che ti amo; certo che guido io; va bene, allora domattina vado a ritirare io il pacco fino in posta.
Certo, lei ama lui solo di notte, di giorno ama solo il portafoglio di Armani. Lui ama il sedere di lei, alto e sodo, che con quell’abito rosso risalta molto. Deve chiederle di indossarlo più spesso, prende nota dentro di sé.
E che importa se quell’amore dura da tanto grazie ai soldi o alla bellezza? Guarda come sono felici.
Poco più in là ci sono due bambini. Sono preoccupati, perché la mamma ha detto loro di rincasare alle sette, ma sono le sette e mezza e sono ancora lì a raccogliere le margherite. O meglio: lui ammonisce la sorellina, ma lei non ne vuole sapere. “L’ultimo fiore e vengo”, dice, e quel fiore che raccoglie mentre lo dice non è mai l’ultimo, ne passeranno. di minuti, prima che lei soddisfatta e lui più calmo tornino a casa.
Si amano, anche se lui vorrebbe strozzarla quando lei fa così, anche se lei vorrebbe lui stesse più zitto e la lasciasse raccogliere fiori in pace.
La coppia di anziani che per poco riescono ancora a camminare, che zoppicano ma si tengono per mano, lei precede di poco lui, la sua roccia, la sua vita, l’eterno amore; l’uomo ed il cane, stanchi, tanto stanchi: di non avere una donna al proprio fianco, di mangiare sempre croccantini e scatolette.
“Hai sentito di Vanessa?”
“No, che cosa?”
“Eh, ha divorziato…”
“Davvero? Incredibile!”
“Già… Lui è stato un vero pezzo di merda.”
“Perché, che ha fatto?”
(Sono Marcello e Luana, questi due. Lei sa che lui ama Vanessa, che l’ama da almeno due anni ma sai, i soldi in casa li porta lui, se si lasciano come fa a campare, con due figli ed un gatto?)
E’ il tramonto, ormai la giornata è terminata, e questo parco di una città qualunque sta per chiudere. L’aria è carica di quell’aspettativa che l’aria frizzante della sera sa portare. Si programma la cena, il dopocena, si esce per quell’aperitivo, si porta a casa il proprio figlio perché è sporco di terra ed è tutto il giorno che corre e salta, si cerca un posto in cui parcheggiare la macchina per stare un po’ insieme senza venire disturbati.
Ci si spoglia dei vestiti, il forno a microonde fra poco suonerà e la tavola è già apparecchiata, manca il vino da stappare e un bicchiere di vetro da chiedere alla vicina, perché uno si è rotto e ne sono rimasti soltanto due, e non bastano.
Termina una giornata, fra poco ne comincia un’altra. La donna vestita di rosso e il ricco milionario salgono in auto, i due fratelli tornano a casa: la mamma ha preparato il minestrone e non sa che le aspetta in regalo una bella collana di margherite; Marcello e Luana tornano allo Scaccomatto, è la pizzeria in cui vanno sempre, mangiano in silenzio e non dicono una parola, ma sotto sotto si amano, e forse al lume di candela, mentre il volto di Luana si ammorbidisce e la collana risalta sulla sua abbronzatura, Marcello si accorge di non amare Vanessa, o almeno di non amarla quanto ama la moglie.
Il sole cala, lascia spazio alla luna nel cielo, ma l’amore rimane l’amore.