Che la si chiami “mafia”, “camorra” o ” ‘ndrangheta”, cambia il dialetto, la regione, ma Lei, rimane lei: imponente, prepotente…arrogante, ignorante…
A sentir parlare chiunque è il nemico numero uno di tutti, un morbo che sembra essersi radicato nel dna del nostro paese, segnato nel profondo al suo interno e segnalato, additato negativamente anche all’estero, talvolta.
Tutti la combattono, la denunciano, la condannano, ma chi è che fa davvero qualcosa?! E soprattutto come si può fare davvero qualcosa?!
Parlandone? Scrivendone? E’ una cosa così grande, da farti sentire una piccola goccia nel mare dell’impotenza e invece…basterebbe così poco…poco da parte di tutti…
Questo poco lo inizia a fare Tano Grasso che, insieme ad altri imprenditori e commercianti di Capo d’Orlando, si è ribellato alle estorsioni dei mafiosi che li minacciavano: un piccolo episodio si è trasformato in un evento, che è riuscito a coinvolgere anche la letteratura. Dal 22 al 26 giugno 2011 Lamezia Terme scenderà in piazza con migliaia e migliaia di “piccole gocce”, appoggiate dal Comune di Lamezia Terme e dall’associazione antiracket (Ala), che si sentono tutt’altro che impotenti, che vogliono invece essere parte integrante di una battaglia antimafiosa che può essere combattuta e vinta!
Per cinque giorni le più grandi piazze della città saranno inondate da autori di libri su ‘ndrangheta, Cosa nostra e camorra, da magistrati, investigatori, giornalisti e studiosi che con il loro impegno quotidiano sono in prima linea nella lotta alle mafie come Piero Grasso, Gian Carlo Caselli, Giuseppe Pignatone, Franco Roberti, Gianfranco Donadio, Antonio Ingroia, Michele Prestipino, Roberto Scarpinato, Nicola Gratteri, Raffaele Cantone, Maurizio De Lucia, Giuseppe Borrelli, Antonello Ardituro… Gente che non si limita alle parole, ma che ne sfrutta la forza intrinseca e che scende in piazza per toccare, con questa forza, l’animo delle persone, il loro quotidiano, la vita dei loro figli, dei loro cari!
Questa splendida e preziosa occasione ha trovato il suo titolo in “Trame. Festival dei libri sulle mafie”: per dimostrare che i libri non sono solo un cumulo di parole scritte da chi sa metterle bene insieme; che una bella storia non deve necessariamente parlare di draghi sputa-fuoco od unicorni volanti; la più bella storia è la realtà: una realtà che cambia, che riesce a sconfiggere i suoi “draghi” e a sognare con gli “unicorni”.
Se Lamezia ci prova, potremmo farlo anche noi.
Dovremmo…