Lo scorso dicembre sono stata a New York. Parliamoci chiaro: quando uno va nella Grande Mela non pensa come prima cosa ai musei, al profilo artistico od al centro storico della città… Storico?!E che storia hanno gli Stati Uniti??? Rispetto alla nostra, s’intende… Eppure arrivata lì, sono rimasta estasiata proprio dalla loro estrema cura, attenzione e fierezza che i newyorkesi, popolo senza una fisionomia, un’origine, un passato comune, nutrono nei confronti di quel poco di storia che un po’ hanno conservato, un po’ si sono costruiti.
Geniali…Ho sempre pensato da allora: nel riservare il loro esiguo patrimonio culturale e nel “venderlo” a caro prezzo…vi assicuro che con i soldi per acquistare un biglietto d’entrata al Moma, mi sarei comprata almeno una trentina di hotdog sulla Quinta.
Tale prefazione a stelle e a strisce per farvi una domanda: ma in tutto questo noi dove siamo? Noi che di storia ne abbiamo da vendere, noi che prima l’abbiamo pagato quel caro prezzo, noi che possiamo vantarci di un Avanti e Dopo Cristo, noi che più che fare, siamo la storia…
Ebbene da l 9 al 17 aprile 2011 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ricorda che, se gli americani riescono a rendere un business un minuscolo angolo di storia come Ellis Island, e in questo sono <ribadisco!> geniali, noi italiani siamo cittadini fortunati: nati per puro caso nella culla della cultura mediterranea, nel forziere dei più grandi tesori artistici mondiali, nello scrigno dei ricordi scritti, dipinti, scolpiti, narrati, fotografati; i quali per nove giorni saranno gratuitamente al servizio di tutti quelli consapevoli della loro fortuna.
Il sito che descrive l’iniziativa mostra in bella vista un orologio che compie il conto alla rovescia all’evento, in questo momento mi indica che tra 2 giorni, 13 ore e 5 minuti sarò…“il cittadino più fortunato del mondo”!Eccitante direi…!
Sia chiaro: l’evento è nazionale e comprende l’Italia tutta! Qualche nome?! Dalla Pinacoteca di Brera all’Anfiteatro Flavio; dalla Domus Aurea al Castello Svevo di Bari; dalle Cappelle Medicee alle Gallerie dell’Accademia Veneta…“Dalle Alpi alle Piramidi…dal Manzanarre al Reno…” insomma! Si aggiungono alla lista innumerevoli nomi di biblioteche, archivi e sale conferenze che ospiteranno importanti incontri relativi alla stessa manifestazione.
Ergo, la tirata d’orecchie ci sta tutta!
Noi non siamo fortunati perchè ce lo ricorda quel numeretto rosso sul calendario; nè perchè quando il conduttore di un quiz fa una domanda sulla Divina Commedia, sappiamo che l’ha scritta Alighieri; noi siamo italiani, per questo siamo fortunati.
…e quando lo capiremo sarà sempre troppo tardi… direbbe mio nonno.
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