Anche Napoli avrà il suo caffè della stampa. E sorgerà a piazza San Gaetano, cuore del centro storico del capoluogo partenopeo. Tutto nasce da un’idea dell’associazione culturale ‘Napoli Sotterranea Onlus’, attiva da 22 anni, di cui ne è presidente Enzo Albertini.
Proprio lui mi parla dell’iniziativa. “Noi ci interfacciamo sempre con la stampa sia locale che nazionale, così ci è sembrato giusto realizzare un luogo dove un giornalista possa incontrarsi con altri colleghi in un posto così suggestivo come nel bel mezzo del centro storico di Napoli come piazza San Gaetano, la quale un tempo era l’agorà per i greci e il foro per gli antichi romani”. Secoli e secoli sono trascorsi, laddove un tempo passavano carri e successivamente passeggiavano antichi filosofi ed intellettuali del ‘700, dal prossimo 18 dicembre sarà ufficialmente aperto al pubblico il coffe press, con schermi lcd sempre collegati su canali di informazione, un computer per potersi collegare ad internet ed una saletta affianco al bar dove potersi sedere e collegarsi col proprio portatile ad internet grazie al Wi-Fi. Il bancone è la cosa che mi è piaciuta di più e mi ha colpito molto. Su di esso è raffigurata l’antica macchina da scrivere, la celeberrima ‘lettera 22’, ed in basso c’è un riquadro di Indro Montanelli fotografato mentre batte a macchina. Insomma tutto l’occorrente per essere un vero luogo di ritrovo anche per chi non è giornalista e magari entra nel caffè della stampa per scambiare opinioni su qualche tematica di comune interesse. Un luogo di aggregazione che può rendere il lavoro molto più piacevole ad un inviato stampa mandato qui a Napoli per un servizio. E di questi tempi di inviati di cronaca che lavorano per televisioni e giornali non mancano qui in città. “Ormai si pone attenzione solo alla cronaca” – aggiunge il presidente Albertini – “ed è un peccato che Napoli col problema irrisolto dei rifiuti stia dando un cattivo bigliettino da visita di sé. Si aspetta sempre che si arrivi alla cosiddetta ‘emergenza’, il problema viene risolto momentaneamente per poi riproporsi dopo qualche mese di tempo e così facendo non si arriva ad una soluzione finale. Napoli paga 20 anni di errori di una politica disastrosa ed arcaica attuata dai politici in questi ultimi anni. Lo stesso centro storico della città” – conclude – “andrebbe riqualificato, innanzitutto con un’illuminazione che in una zona come questa dovrebbe essere molto meno fredda e molto più efficiente”.
Non posso non soffermarmi un attimo sul centro storico di Napoli, il quale rappresenta un’eccellenza della città, ma prima ancora rappresenta un’eccellenza italiana. Trattasi del centro storico più vasto d’Europa, estendendosi su una superficie di 1700 ettari e racchiudendo 27 secoli di storia. 981 ettari dei 1700 totali, sono stati dichiarati dall’Unesco “Patrimonio mondiale dell’umanità”. Nel 1995 inoltre è stato inserito nella lista dei beni da tutelare con questa motivazione. “Si tratta di una delle più antiche città d’Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti. I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell’Europa e al di là dei confini di questa”.
E di fatto il centro storico di Napoli è un vero e proprio melting pot di arte e cultura: dai caratteristici decumani ai palazzi antichi, dalle botteghe degli orafi al famoso conservatorio di San Pietro a Majella, dalle vecchie librerie ai negozi di pasticceria e di prodotti tipici, dalle botteghe di arte presepiale alla famosa via San Sebastiano ricca di negozi di strumenti musicali di tutti i tipi, dalle sedi delle università della Federico II alle chiese risalenti a vari periodi storici, dai baretti del centro ai caffè letterari…. insomma un patrimonio mondiale dell’umanità.