Da quando è stato rinvenuto il cadavere di Sarah Scazzi lo scorso 7 ottobre si stanno succedendo trasmissioni e rubriche di approfondimento, se così possiamo chiamarle, che non fanno altro che parlare di tale tragica notizia.
Ovviamente l’avvenimento in sé è sconcertante e c’è davvero da rimanere sconvolti da tanta brutalità, ma io mi chiedo se è possibile proprio dinanzi ad un tale episodio scabroso, cancellare qualsiasi deontologia professionale da parte di giornalisti e addetti ai lavori per mettere su le sopracitate rubriche di approfondimento che collezionano migliaia e migliaia di telespettatori tanto appassionati da tale caso.
Personalmente ritengo estremamente assurda tanta morbosità da parte di gente che si definisce ‘curiosa’ e che va sul luogo del delitto per osservare cosa non si sa; come è scandaloso che fotoreporter tentano di vendere foto del luogo del delitto a cifre astronomiche a giornalisti che invece di pensare a dare solo e unicamente informazioni sono solo alla ricerca dello scoop; è sconcertante osservare che a qualsiasi ora della giornata da dopo pranzo alla sera si susseguono trasmissioni con ospiti di dubbia competenza che si improvvisano opinionisti che sparano sentenze scriteriate; è inconcepibile che psicologi che vengono ospitati in tali programmi traccino profili psicologici dei familiari senza che abbiano mai parlato con loro ma semplicemente vedendoli dalle interviste rilasciate alle tv; è paradossale che gli avvocati dei familiari inquisiti siano andati ospiti a ‘Matrix’ quando la fase delle indagini preliminari sono ancora in corso; è ridicolo ritrovare Bruno Vespa che illustra tutta la vicenda col suo plastico del villino; è aberrante leggere frasi su ‘facebook’ che inneggiano alla castrazione chimica, alla pena di morte nei confronti dello zio di Sarah così come è penoso che siano stati creati gruppi contro la povera vittima.
Certamente voglio che chi ha commesso il delitto e la violenza sessuale sul cadavere e ovviamente gli eventuali complici, una volta accertate le indagini, paghino tutto per tale abominio, però voglio anche che si rispetti il dolore di una famiglia sconquassata da questa tragedia, così come si rispetti la vittima in questione. Ma d’altronde tornando indietro con la memoria negli ultimi anni non è la prima volta che assisto a tale sciacallaggio mediatico. Basti pensare ai casi di Meredith, al giallo di Cogne ed alla strage di Erba.
Ciò che ritengo assolutamente inopportuno delle trasmissioni sopracitate è che il loro contenuto è solamente una caccia alle streghe per scovare i veri colpevoli, con il vero intento però di tenere incollate le persone al proprio programma. Il loro solo dovere è riportare unicamente i fatti di cronaca presi da fonti sicure perché ad indagare sui colpevoli, sui complici e su quant’altro è esclusivamente compito degli inquirenti.
Queste persone che si definiscono giornalisti, opinionisti, psicologi, presentatori tv non hanno capito che non stanno giocando al famoso gioco da tavolo ‘Cluedo’, questa è la realtà e non c’è nessun colonnello Mustard di turno.