Potevo scendere e prendere il tram, oppure salire e aspettare che mi caricassero in automobile. La scelta era mia. Come aveva detto il mio professore? Era una questione di priorità. Lavoro, amore, divertimento, famiglia, oppure: amore, divertimento, lavoro… Avevo diverse opzioni e l’obbligo, a ventitré anni, di esplorare tutte le strade e cambiare le priorità secondo il momento. Giulia quale avrebbe scelto? Se per essere felice dovevo rischiare, non mi sarei tirata indietro…
La scelta di Giulia è un romanzo che viaggia su due dimensioni lontane nel tempo: passato e presente dove la protagonista fa da collante. Emma è una giovane ragazza, appena laureata in Lettere, piena di vita; durante l’estate riceve una telefonata dalla prozia Carolina, che la ragazza conosce poco. Da qui comincia la storia: Emma va a casa della prozia, a via dei Mille a Napoli: dopo aver ascoltato la storia della sua famiglia, le viene regalato dalla donna un anello. Non si tratta di un anello qualunque ma bensì dell’anello della bisnonna di Emma, Giulia. Si è tramandato nel corso degli anni, delle generazioni, nascondendo un segreto. Ed Emma, venuta a conoscenza della storia ha più che mai voglia di scoprire la natura di quel segreto che lega tutta la sua famiglia. In questo romanzo c’è tutto: segreti, amori, tradimenti, competizione, passato, famiglia. La scrittrice è stata brava a definire le personalità dei personaggi che caratterizzano il romanzo, brava a rendere convincenti le paure e gli entusiasmi della protagonista, brava a mantenere nel lettore costante l’interesse: il tutto sullo sfondo della città partenopea, Napoli, signora dei misteri. Emma ricostruisce pian piano la storia della su famiglia, unisce i pezzi, raccoglie le informazioni. Il passato che ritorna, la vita della bisnonna che si intreccia con quella della giovane.
Una famiglia, quella dei Cortesi che parte da lontano, da Alessandro, l’infedele. E a seguire tutti gli uomini della famiglia anch’essi traditori di donne; dall’altre parte quelle stesse donne tradite che abbandonate dal loro uomo concentrano la loro vita solo sui figli.
Il tutto sullo sfondo di Napoli, attraversata dalla Grande Guerra fin dentro le sue viscere; la Schisa riesce a raccontare anche questo nelle sue pagine: l’orrore delle bombe, la quotidianità alterata, le vite distrutte, i sogni spezzati. Riesce a farlo in un linguaggio semplice, che restituisce autenticità alle cose così come anche l’utilizzo del dialetto aiuta ad entrare direttamente nella realtà della storia.