Vuoi baciare il tuo bimbo che non vuole:
ama guardare la vita, di fuori.
Tu sei delusa allora, ma sorridi:
non è l’angoscia della gelosia
anche se già somiglia egli all’altr uomo
che per «guardare la vita, di fuori»
ti ha lasciata così…
Sandro Penna
Una donna in un tram e un bimbo sulle sue gambe. L’immagine è comune e tenera. All’apparenza.
Sandro Penna è uno degli autori più importanti della seconda metà del ‘900, tuttavia è stato un poeta appartato e a lungo trascurato. La parola-chiave della sua vita personale così come della sua esperienza poetica è “irregolarità”. Ne risultano componimenti brevi, immagini forti, come in questo caso.
L’autore partendo dalla nuda immagine va alla ricerca della storia che si cela alle sue spalle. Ricostruisce la trama della vita della donna, rievoca il suo passato.
Si tratta di una ragazza madre che cerca di baciare la sua creatura; quest’ultima però fugge la tenerezza della donna, e guarda all’esterno, attratto dalle luci e dai colori della vita. La donna prova una leggera delusione celata da un sorriso. Il semplice gesto apre una finestra sul passato.
Si schiude il dramma. La paura che alimenta l’animo di questa madre è di aver generato un figlio troppo simile all’uomo che non ha voluto essere padre e compagno per lei perché, ahimè, ancora rivolto con lo sguardo altrove.
Il componimento ci riporta ad una realtà molto comune, presente, che viviamo e conosciamo ogni giorno. Quante donne infatti sono costrette a vivere il disagio di una gravidanza da sole? Sicuramente sono spaventate e per certi versi ignare di tutto quel che verrà dopo. Eppure le più riescono ad affrontare con coraggio e determinazione la propria situazione, trovando molto spesso proprio nel bambino la forza di guardare avanti.
Senza dubbio sotto il peso di una gravidanza inattesa tutte le certezze vacillano, ma le donne nella maggioranza dei casi sanno rispondere di sì. E non perché sia fisiologico l’istinto materno, ma perché sentono di non poter o di non saper fare altrimenti. Ecco che allora il figlio che nasce diventa la ragione dell’intera esistenza, il perno, nell’illusione che lui non potrà mai lasciare la madre.
E poi lo si vede “guardare di fuori”…