In the morning
you always
come back
Lo spiraglio dell’alba
respira con la tua bocca
in fondo alle vie vuote.
Luce grigia i tuoi occhi,
dolci gocce dell’alba
sulle colline scure.
Il tuo passo e il tuo fiato
come il vento dell’alba
sommergono le case.
La città abbrividisce,
odorano le pietre –
sei la vita, il risveglio.
Stella sperduta
nella luce dell’alba,
cigolío della brezza,
tepore, respiro –
è finita la notte.
Sei la luce e il mattino.
Cesare Pavese.
Essì, prima o poi dovevamo arrivare anche a questo “ big “
Ve lo confesso, quando ho letto anche solo i primi versi di questa poesia m’è venuta subito la pelle d’oca. Tutta la delicatezza, la tenerezza e la venerazione è racchiusa in quei primi e dolcissimi versi.
Lo spiraglio dell’alba
Respira con la tua bocca.
A Cesare piacevano tanto questi titoli in inglese, quel tocco di americano che avrebbe voluto portare in un Italia ancora arretrata, soprattutto se alle prese con il fascismo . Avrei tanto voluto conoscerlo , me lo immagino girovagare con un aria malinconica, una sciarpa al collo e lo sguardo perso nella contemplazione di qualche pensiero, qualche immagine o ricordo. E ogni immagine nelle sue poesie è così visceralmente legata alla terra, alle colline, alla luce del sole, alla brezza, alla notte, al mattino; ricordo di un’infanzia passata a S. Stefano Belbo, un paese delle Langhe , prima di trasferirsi nella metropolita Torino. Forse il terreno gli è entrato nel sangue e gli ha avvelenato la poesia, cosicché fuoruscisse sin da giovane, sin da adolescente con tutta la potenza che ha il sole il vento, l’acqua e la terra. Striscianti tra i suoi versi d’amore , incredibilmente romantici, ci sono immagini vive , e il paragone della donna amata alla terra, la madre terra, avviene naturalmente come se si riconoscesse nell’animo primitivo, nell’istinto che lega il sangue alla terra. “ In the morning you always come back “ fa parte della raccolta “ Verrà la morte e avrà i tuoi occhi “ del 1950 , tutte poesie dedicate a un amore, un’attrice americana Constance Dowling, l’ultimo amore della sua vita travagliata, l’ultima ferita, l’ultima delusione.
Sei la vita, il risveglio.
Quando ci si innamora è un po’ così, no? Pare che la persona che ci ha scelti sia una fonte inaspettata di vita, sia il sole, sia il risveglio, ogni cosa appare di un colore diverso, persino il grigio si tinge di vivacità . è come svegliarsi da un lungo sonno, capire il significato di ogni gesto, il valore di una carezza soltanto, innamorarsi del respiro, del fiato e del passo. Così introverso il nostro Cesare, e così introspettive le sue poesie, è tuttavia uno dei vanti della letteratura italiana; l’ennesima morte tragica la sua, un suicidio banale , di veleno. Forse è stata colpa dell’amore e delle sue delusioni, della terra e del suo modo di amare troppo intenso, troppo al di là delle debolissime forze umane. Tuttavia s’è lanciato, ha amato, ha sbagliato. Sono scelte di vita, può andare male o può finire bene. Trovare qualcuno che sia la notte, l’alba e il mattino ( molto alla Emily Dickinson tra l’altro ) non è semplice , diciamocelo. Quindi… io dico che rischiare è quasi dovere, no ?