Ha vinto con 162.000 voti nel sondaggio 2011 della rubrica Billy del Tg1, dedicata ai libri. Con questa premessa, viene senza dubbio voglia di fiondarsi in libreria e comprarne una copia, da leggere subito. Ma, credetemi, è meglio lasciar perdere: vi dico anche perché.
La trama butta lì ogni tanto spunti per un’evoluzione interessante, ma inevitabilmente svolta verso una banalità così insistita che lascia increduli. La storia è quella di una diciottenne, oppressa da genitori autoritari ed egoisti (la madre in particolare, il padre accetta passivamente le condizioni della moglie), che trova la via di fuga in un giovane pittore. Qualche imprevisto, però, le impedirà di vivere appieno la propria storia d’amore, conducendola verso un matrimonio combinato sterile e anaffettivo con un avvocato amico dei genitori. Quelli che dovrebbero essere i colpi di scena finali sono tristemente prevedibili: una scoperta dietro l’altra che porterà ad un happy ending piuttosto sbrigativo.
Il tutto è descritto e raccontato con una lingua artificiosa, che sembra cercare una patina colta o perlomeno lettararia, con l’unico risultato di creare periodi che si arrampicano l’uno sull’altro senza fluidità. Quando l’autrice passa dalla narrazione di eventi a quella di stati psicologici, lo scarto è abissale e meccanico così come la struttura sintattica è spigolosa, astratta. Il lessico è spesso inappropriato: avrei preferito una lingua più semplice, quotidiana, naturale, piuttosto che la ricerca di un linguaggio alto, che appare inevitabilmente infruttuosa.
Se davvero questo è il miglior romanzo del 2011, la letteratura italiana è davvero caduta in basso. Ma dato che, né credo a questa affermazione né voglio arrendermi così ad una constatazione tragica della condizione culturale del nostro paese, mi sento libera di dire che, secondo me, questo non è, in nessun modo, il miglior romanzo del 2011. Anzi, potrebbe essere uno dei peggiori. Delusione e incredulità: queste le mie reazioni leggendo “Gli occhi di mia figlia”. Quasi quasi mi sento un po’ cattiva, crudele nel giudicare questo libro. Chiedo allora la vostra opinione: Vittoria Coppola ha o non ha scritto il miglior romanzo del 2011?