La notte nasconde nelle sue braccia le ferite della linfa degli alberi che cola lenta su ogni foglia, su ogni petalo di fiore, sui profumi di un bosco nascosto in cui nascono le fiabe, quelle che celano la magia del tempo e la vita nascosta nella forza del mondo.
Tre ragazze, tre destini uniti in un solo laccio, farfalle nere nella notte che non si distinguono l’una dall’altra. La terra parla sotto i piedi di Morgan, il sangue l’atterrisce e le fa domandare dove la vita voglia condurla. La luce atterrisce Nix, parlandole del futuro, della morte imminente, della paranoia che la avvolge sapendo d’avere una porta aperta sul futuro. Le farfalle seguono Ondine, il frastuono delle loro ali le perseguita in ogni sua azione, disegni bui, oscuri, quasi tremanti viandanti nella nebbia.
Il mistero è il più oscuro potere con cui combattere. Di mistero c’è puzza ovunque in questo libro. Non c’è una sola pagina che lasci il lettore senza interrogativi irrisolti. Nessun potere, nessun imbroglio, nessuna regola fissa in questa immagini paradossali.
Un libro inspiegabilmente mal riuscito. Un’idea di fondo bellissima, coinvolgente. Non so proprio come sia possibile far naufragare così un transatlantico. Ma è ciò che accade. L’unica scena veramente bella in questo libro è quella in cui le tre ragazze vengono a conoscenza del loro destino.
La prima impressione è sempre quella che resta per sempre e decisamente questi sarebbero soldi mal spesi. Null’altro da aggiungere: tre donne, polverine magiche, avvenimenti banali e una gran confusione nello stabilire i confini tra reale e magico. Il mistero è il migliore amico di un libro ma in questo caso il vero mistero è perchè una casa editrice abbia deciso di tradurre questo testo.
Delle farfalle nere che nel buio restano insignificanti e irriconoscibili.