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Personaggi e ambienti nelle opere di David Herbert Lawrence.

«La nostra è sostanzialmente un’era tragica, per cui ci rifiutiamo di prenderla sul tragico. Il cataclisma si è ormai abbattuto su di noi, siamo circondati dalle rovine; cominciamo a creare nuovi piccoli centri di vita, a nutrire nuove piccole speranze. È un lavoro alquanto difficile; la strada verso il futuro è tutt’altro che piana, ma noi aggiriamo gli ostacoli o li scavalchiamo. Dobbiamo sopravvivere, per quanti cieli ci siano crollati addosso».

David Herbert Lawrence nacque a Eastwood l’11 settembre 1885, quartogenito di Arthur John Lawrence e Lydia Beardsall. All’età di tredici anni frequentò la Nottingham School; successivamente si iscrisse all’università di Nottingham per poter insegnare. Nel 1911 pubblicò il primo romanzo, Il pavone bianco; l’anno seguente  incontrò Frieda von Richthofen, che in seguito divenne sua moglie.

Cominciò per Lawrence un periodo di viaggi in tutta Europa, che lo portò a soggiornare in Germania, Italia e Inghilterra. In Italia, la sosta sul Lago di Garda si rivelò particolarmente proficua: qui l’autore terminò Figli ed amanti (1913) e compose una serie di romanzi, pubblicati negli anni seguenti. A causa dello scoppio della prima guerra mondiale soggiornò in Cornovaglia con la moglie; in questi anni vennero pubblicati L’ufficiale prussiano (1914), L’arcobaleno (1915), Crepuscolo in Italia (1916) e Nuove poesie (1918).

Nel 1921 Lawrence e la moglie fecero ritorno in Italia; qui egli compose alcune opere, tra le quali Donne innamorate (1920), La ragazza perduta (1920) e La psicanalisi e l’inconscio (1921). Dopo il soggiorno australiano, descritto nel romanzo Cangaro (1923), l’autore si trasferì in Messico, invitato dalla scrittrice americana Mabel Dodge Luhan.

Nel 1926 soggiornò a Spotorno e a Scandicci (Firenze), dove scrisse L’amante di Lady Chatterley (1928); tuttavia, a causa delle polemiche sorte intorno all’opera, Lawrence fu indotto a comporre due apologie in seguito alla pubblicazione del romanzo. L’insorgere di una violenta tubercolosi determinò il ricovero dello scrittore nell’ospedale di Vence, dove si spense il 2 marzo 1930.

Caratteristica delle opere dell’autore è sicuramente l’irrequietezza che pervade i suoi scritti, frutto di un perpetuo dissidio interiore. Altro tratto riguarda la critica condotta contro il mondo moderno e il progresso, che portò Lawrence a rifugiarsi in un naturalismo mistico simile a quello di Blake. Accanto a questa vena polemica è inoltre riscontrabile una straordinaria descrizione dei personaggi e soprattutto degli ambienti naturali.