La poesia del “non” di Camillo Sbarbaro.
Non, Vita, perché tu sei nella notte la rapida fiammata, e non per questi aspetti della terra e il cielo...
Nata insieme al rientro sui banchi o a qualsiasi altra occupazione che sancisce la fine delle feste, il 7 gennaio del 1991, sono cresciuta in un piccolo paese del Sannio, dal quale ho da sempre desiderato però andare via, alla ricerca, tuttavia, di non ben definiti orizzonti. Negli anni ho subito il fascino della letteratura, soprattutto di quella classica, che ho cercato di coltivare prima frequentando il liceo ginnasio, e poi proseguendo il mio percorso di studi iscrivendomi alla facoltà di Lettere Classiche. Spero dunque di poterne fare un mestiere di vita; nel frattempo ho cercato di muovere piccoli passi partecipando a qualche concorso letterario. Non ho velleità di scrittrice, ma sono consapevole dell’importante funzione oggi demandata alla scrittura e dunque mi diletto a “scribacchiare un po’ ogni giorno” sperando di poter regalare, prima a me stessa e poi a chiunque voglia leggermi, un pensiero, un’emozione.
Non, Vita, perché tu sei nella notte la rapida fiammata, e non per questi aspetti della terra e il cielo...
Corre all'indietro questa notte il vento mi risucchia, le date, le date come carte che cadono dal gioco. Mentre taccio...
Demoni e meraviglie Venti e maree Lontano di gia' si e' ritirato il mare E tu Come alga dolcemente accarezzata...
Tu stive 'nzieme a n'ato je te guardaje primma 'e da' 'o tiempo all'uocchie pe' s'annammura' già s'era fatt' annanze...
Portami lungo viali vuoti, parlami di qualche sciocchezza, pronuncia vagamente un nome. I lampioni piangono l'estate. Due lampioni piangono l'estate....
Kierkegaard diceva di Hegel: ricorda qualcuno che erige un enorme castello, ma vive in una semplice capanna, lì nei pressi....
Tu mai potrai capire quanto ti amo perché in me dormi e resti addormentato. Io ti nascondo in lacrime, braccato...
Dimentica le sofferenze Che hai causato. Dimentica le sofferenze Che hai subito. Le acque scorrono, Le primavere esplodono e svaniscono,...
Morte, mi appello contro il tuo rigore, tu che la donna mia ti sei rapita, sazia non sei ancor, non...
Èumene, giovanissimo poeta, si lamentava un giorno con Teocrito: «Due anni sono già da quando scrivo, e non ho fatto...
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