Non ha impiegato tanto tempo per diventare un grande classico della letteratura europea.
The Strange Case of Dr Jekyll e Mr Hyde è senza dubbio una delle opere più celebri di Robert Louis Stevenson, lo scrittore scozzese nato ad Edimburgo nel 1850. La prima pubblicazione del romanzo reca la data del 1886. Il pubblico non tarda a tributare il meritato successo al suo autore, che con quest’opera consolida la propria fama.
Al di là della semplice appartenenza al genere della letteratura fantastica, Lo strano caso di Dott. Jekyll e Mr Hyde diviene un cardine della fiorente letteratura del Nord Europa del XIX secolo, divenendo – come detto – un classico senza tempo, oggetto di un numero straordinario di riproposizioni nei campi del cinema, della televisione, del teatro, della musica e della fumettistica.
Il motivo di tanto successo? Dobbiamo muoverci principalmente lungo due direttrici.
La prima fa riferimento alla trama del romanzo, il contenuto di più immediata evidenza agli occhi di un lettore: l’opera è un vero e proprio giallo, un thriller che avvince e coinvolge: trasportato nella Londra del XIX secolo (indicazioni più precise Stevenson non fornisce), il fruitore del romanzo si ritrova in un’atmosfera cupa, fatta di mistero e suspance.
La seconda esula, invece, dalla mera successione dei fatti. The Strange Case of Dr Jekyll e Mr Hyde è un’appassionante indagine sulla psiche umana: esso anticipa, di fatto, quegli spunti che sarebbero stati successivamente analizzati da Sigmund Freud sullo sdoppiamento di personalità, un tema che ha sempre appassionato Stevenson.
Non ci interessa riportare per filo e per segno lo svolgersi della vicenda, che lasciamo al palato del lettore. Ci interessa invece capire cosa c’è dietro questo giallo. Il protagonista è il dottor Henry Jekyll, un medico sui generis che nel suo laboratorio, al termine di una serie di esperimenti, crea una sostanza dai poteri stupefacenti, in grado di scindere l’unità umana per dare vita autonoma a tutte quelle pulsioni maligne insite in ognuno di noi, ma nascoste e represse. Lo stimato Dott. Jekyll si trasforma così in Mr Hyde (la scelta del nome non è casuale: hide, in inglese, significa “nascosto”), creatura del tutto diversa, nel fisico e nell’animo. Spregevole d’aspetto, basso e villoso, dall’aspetto quasi scimmiesco, Mr Hyde è un essere abietto, che commette gravi nefandezze e crimini, incurante di ogni ostacolo. Un antidoto permette alla creatura di ritornare poi alle fattezze, fisiche e morali, di Jekyll. Ma la situazione non è così semplice e sfugge progressivamente al controllo del medico che, consapevole del suo potere ed enormemente attratto da questa scissione di personalità, soccombe sempre di più al suo alter ego. Compromette la sua posizione in una serie di episodi, fino al suicidio finale, che decreta la morte sia del dottor Jekyll che di Mr Hyde.
Lo “strano caso” è una straordinaria metafora letteraria sulla lotta tra il Bene e il Male, che si combatte quotidianamente nell’uomo. Stevenson, attratto dalle nascenti teorie in tema di scissione di personalità, crea così questo romanzo avvincente e affascinante, che scava tra le pieghe più oscure dell’animo umano. L’artificio risulta efficace, lo stimolo alla riflessione inevitabile.
Connaturato alla natura dell’uomo, e presente da tempo immemore nella speculazione filosofica e religiosa, il Male rivive tra le pagine di questo romanzo, che porta in superficie gli impulsi più nascosti, quelli tendenti alla malvagità, al medesimo tempo inquietanti e attraenti.