Ciao, Anna Rita, è un piacere ospitarti in questo spazio dedicato ai lettori. E iniziamo dalle origini: quando è nata la tua passione per la lettura?
È stata una passione precoce. Ho imparato a leggere a quattro o cinque anni, e fin da subito ho iniziato ad avere un vero e proprio trasporto per qualsiasi foglio stampato mi capitasse a tiro… Leggevo dovunque, riuscivo ad astrarmi in qualsiasi luogo, anche a tavola avevo sempre la mia coperta di Linus accanto e ricordo i rimproveri dei miei che giustamente dicevano: a tavola no!
Ricordi qual è stato il primo libro che hai letto?
Sì, lo conservo ancora. Una raccolta: Le più belle fiabe d’Oriente, splendida edizione dei Fratelli Fabbri Editore, illustrata magistralmente. La prima fiaba fu Aladino e la lampada meravigliosa, poi Il principe Ahmed e la fata Pari-Banù, Abu Kir e Abu Sir, e così via. A quel tempo, insieme al Corriere dei piccoli, Paperino, Soldino, mi incantavano La piccola Fadette di George Sand, Spinarella di Comassi, La piccola principessa di Frances H. Burnett…
Le abitudini di lettura sono molto varie. Quali sono le tue? Il luogo in cui preferisci leggere, i tempi (c’è chi ha bisogno di avere davanti a sé molto tempo per leggere, c’è chi si accontenta di farlo anche approfittando dei momenti inutilizzabili altrimenti, le attese in banca o dal medico): ne parliamo?
Amo leggere la sera, sul divano, o a letto; adoro i tiepidi pomeriggi estivi trascorsi con un buon libro, sulla veranda di casa, con le mie piante fiorite intorno. Ma se sto leggendo un libro che mi coinvolge tanto, qualunque momento è buono, in qualunque luogo, per il tempo possibile.
Raccontaci un libro che ti ha appassionato e dicci se ha in qualche modo influenzato la tua vita.
I libri che mi hanno appassionato sono tanti, nei diversi periodi della mia vita. Ma quelli che in qualche modo mi hanno segnato penso siano stati i capolavori della letteratura russa, letti durante l’adolescenza. Ne cito due che mi hanno preso molto: L’Idiota di Dostoevskij, Padri e figli di Turgenev Non so dirti in che modo hanno influenzato la mia vita, ma sento che lo hanno fatto, influendo sulla mia formazione, sulla scala di valori che ognuno apprende nel suo percorso, riconoscendoli come suoi. Credo che mi abbiano dato l’attitudine ad approfondire, a cercare di capire, comprendere situazioni, uomini e cose, come si dice…
Quando un libro non ti prende lo abbandoni o continui fino alla fine? Salti le parti noiose e ripetitive?
Non salto mai niente durante una lettura, piuttosto smetto. Chiudo il libro per non riaprirlo mai più, o riaprirlo successivamente, anche anni dopo. Mi è successo con Il nome della rosa di Eco. Non riuscivo a superare le prime cinquanta pagine. Dopo alcuni anni l’ho letto d’un fiato. Credo che ogni libro abbia qualcosa da dirci, e c’è qualcosa di magico nella scelta proprio di quella lettura in quel momento della nostra vita. Sono le strane alchimie che si instaurano fra lettore e autore, penso che per la lettura di ogni libro esista un momento giusto.
Leggi un solo libro per volta?
Prima leggevo un libro per volta. Da alcuni anni ho preso l’abitudine di leggere più libri insieme, qualcuno meno impegnativo dell’altro.
Leggi solo prosa o anche poesia e testi teatrali? Ci sono generi letterari che eviti in modo assoluto?
Leggo anche poesia (mi piace moltissimo) e saggi, biografie, ogni tanto testi teatrali. Come genere letterario non mi attrae il fantasy. Non ancora, per lo meno. Magari lo apprezzerò più avanti, ma per il momento non è nelle mie corde.
Quando leggi un libro e poi vedi il film che ne è stato tratto resti delusa? Ti è capitato di leggere un libro solo per curiosità suscitata dalla trasposizione cinematografica?
No, che io ricordi non mi è mai successo di leggere un libro dopo aver visto il film. Succede il contrario, e non sempre resto delusa, ma in generale il respiro di un libro non è paragonabile alla sua trasposizione cinematografica, sebbene alcuni film siano dei veri capolavori. Sto pensando, ad esempio, a The hours.
Cosa stai leggendo adesso e quale sarà la prossima lettura?
Sto finendo di leggere La verità sul caso Harry Quebert di Joel Dicker, che mi ha stregato. Il prossimo libro sarà forse La scuola cattolica di Albinati, ma non so che impatto avrà su di me. È possibile che lo chiuda per non riaprirlo mai più.
Grazie, Anna Rita, per il tuo tempo e le tue risposte.
Grazie a te, Rosalia.