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Interludio: la solitudine ha i suoi pregi

Al crepuscolo le famiglie si ritrovano sull’uscio dei sottani sopravvissuti, per raccontarsi, senza darci peso, le litanie familiari. M’interrompa se per lei non è insolita, su quel basamento levigato, la sedia sgangherata del contadino, con la maggiorana e le olive nere, davanti all’unica stanza attorno al desco.

Interludio, Rino Negrogno

“Interludio” è il primo romanzo del tranese Rino Negrogno. È infermiere professionista e volontario della Protezione Civile ma chi ha la fortuna di conoscerlo davvero sa che è uno scrittore senza sconti. Appassionato di politica, appassionato di città, amante dell’intima essenza dei suoi simili.

Il suo primo romanzo “indipendente” è la storia  di un turista che è appena giunto a Trani e, fuori dalla stazione ferroviaria, chiede a un passante di indicargli la strada che conduce al centro storico. Il passante si offre di accompagnarlo e, durante il tragitto, approfitta dell’insolita attenzione, per rivelargli le sue angosce.

Questa è la trama, quella che tutti hanno raccontato, quella che un lettore poco attento coglie.

Ma in realtà il romanzo non è altro che il risultato di anni di vita passata a camminare per le strade della città, tra i vicoli assolati e sconosciuti, tra le “malanime” della città vecchia e gli apparenti borghesi di quella nuova. È il manifesto di una città dimenticata e dei suoi figli abbandonati. Una realtà che l’autore non dimentica perché ne ha colto l’intima essenza.

C’è un timbro in questo romanzo che vive di un risentimento umano originale e forte, che nasce dal rifiuto di una contemporaneità osannata e forse troppo vissuta nei suoi aspetti più carnali, poco intimistici.  Una coscienza nuova e profonda, inconsapevole e viva.

Questo romanzo evoca stati e realtà concretamente vissute e attraversate, e racconta l’effetto che sortisce nell’animo della mano che scrive, creando un’infinita trama di relazioni e connessioni. Non mere descrizioni ma tentativi di penetrare la realtà, quella che appare materialmente, quella che si perde con lo sfocare del ricordo per coglierne l’essenza ultima e più vitale.

L’impressione è che questa storia sia stata scritta in un meriggio ideale quando il sole a picco dissecca ogni cosa, il momento in cui la vita si sgretola e l’anima si rompe e la parola sfocia naturalmente e senza freni. Il momento dannunziano in cui si rompe il velo di Maya, di schopenhaueriana memoria, quando la realtà e l’apparenza coincidono nella perfezione dell’attimo. Pochi gli uomini forse in grado di comprendere il sentimento più vero di un’esistenza che sembra quasi non avere più senso e Rino Negrogno è senza dubbio uno di questi. Sono solo pochi momenti in cui all’uomo è dato di cogliere, quasi come nelle illuminazioni montaliane, il vero significato dell’esistenza.

Ma è la finitudine del ricordo che penetra il romanzo, memoria minacciata dall’inesorabilità del tempo che trasforma le cose, dalla devastazione operata dal tempo stesso e dalla necessità di fissare nelle pagine il senso delle cose, della vita.

 

 

 Ci sono certi luoghi a Trani, immobili, senza tempo, quasi incontaminati, con la grazia e la lentezza dei vecchi e del sole che accarezza cesti in vimini sugli sgabelli. Via Fiume, via de Brado, via Sasso, sembrano vicoli, traverse di corsi, scorciatoie usate per rivedere le processioni dall’inizio, zigzagate per arrivare prima. Sono ricordi dove esistono ancora i sottani con le sedie per strada, per sedersi in cerchio, con l’odore del bucato, spalancati per arieggiare i materassi riempiti con la lana lavata alla fine dell’estate, prima di fare la salsa, poi asciugata al sole e pizzicata con le mani per ammorbidirla. Dove esistono le vecchie, dietro la tenda, con in mano qualcosa da rammendare, che ti guardano vispe, più forti dei loro uomini forti, ormai diventati fotografie sul comodino spoglio.

 

Il libro è disponibile sul sito: http://ilmiolibro.kataweb.it/…/narrati…/260508/interludio-5/ e per ogni acquisto lo scrittore tranese  guadagnerà punteggio nel concorso esordienti indetto dalla casa editrice ed è inoltre in vendita presso la libreria “La Luna di Sabbia” in Via Mario Pagano a Trani.