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La più desiderabile delle dediche nei versi J.R.Wilcock: “Comunque sia questo mondo è per te”…

Comunque sia, questo mondo è per te.
Mi sono domandato molte volte
a che serviva, e non serviva a niente,
ma adesso grazie a te ritorna utile.
Fa il conto della merce abbandonata
da Dio e prendila, l’hanno fatta per te
millenni di uomini che non ti conoscevano
ma che cercavano di prefigurare
in templi e tombe di roccia e biblioteche
uno stupore come quello che effondi
quando sorridi e fai fermare il tempo
e tutti ammutoliscono rapiti
e ti alzi e dici, «io me ne vado a letto».
Dormi, al risveglio sarà lì il tuo retaggio:
una città che fu famosa assai,
un fiume sporco cantato dai poeti,
il cinema dove hanno ucciso Giulio Cesare;
e intorno valli, montagne, mari, oceani,
e capitali, e continenti e selve,
e piramidi, e versi, e adoratori
della tua forma esterna o quella interna
e in alto il cielo e il sole e le stelle e la luna
e sulla terra le bestie ubbidienti
a te che infine vieni a giustificare
la loro straordinaria varietà.
È tutto tuo e non finisce mai.

 

J.R. Wilcock

 

Una poesia che parla d’amore e di vita.

Juan Rudolf Wilcock, argentino naturalizzato italiano, è stato un poeta, scrittore e critico letterario. La memoria dei suoi componimenti sopravvive grazie all’opera del “Gruppo Wilcock Veliterno” sorto dopo la sua morte, avvenuta nel 1978.

Uno degli esempi più lampanti del suo genio e della sua maestria letteraria è proprio il testo proposto che, non a caso, include i versi più noti di Wilcock.

Si tratta di una poesia che mostra il suo sapiente modo di mescolare su carta considerazioni originali e problematiche da un lato, e la dolcezza dei sentimenti dall’altro.

Un dialogo immaginario, una dedica bellissima. Il mondo con tutte le sue contraddizioni, con tutte le sue stratificazioni è un dono stupendo. Un regalo non per se stessi, ma da offrire a chi si ama. Ecco il connubio tra esistenza e sentimento. Con estrema delicatezza il poeta, attraverso al figura dell’accumulazione, cerca di elencare ogni cosa, di sintetizzare il mondo così com’è, così come è stato ereditato.

Dunque, il poeta ignorava lo scopo del mondo, non ne intuiva l’utilità. Poi la svolta: in ogni caso, qualsiasi cosa accada, qualsiasi trasformazione subisca questo mondo è il tuo mondo.

In maniera traslata, è come se il poeta parlasse ad ognuno dei suoi lettori e lo invitasse ad accogliere questo immenso e straordinario omaggio.

In fondo, possiamo comprendere le parole del poeta: per ognuno di noi il mondo assume una parvenza  migliore solo se lo rapportiamo a chi amiamo.  Ciascuno pensa al mondo come il luogo da condividere con gli affetti. Il poeta, però, si spinge ancora oltre. Si sente quasi un ospite privilegiato in questo mondo perché sa che esso, senza la persona a cui si rivolge, non avrebbe alcun senso.