Sempre dove tu sei
in quello che faccio
girandoti ti tengo le braccia
la mia carezza giace dove ti volti
il tuo sguardo è nei miei occhi
mi volto per stringerti le braccia
tu tieni in te la mia carezza
toccandoti per stringere in te
l’unica forma del nostro sguardo
tengo il tuo viso verso di me
sempre dove tu sei
la mia carezza per amarti ti guarda negli occhi.
Harold Pinter
Un poeta del teatro e del cinema. Harold Pinter, classe 1930, è stato premio nobel per la letteratura nel 2005. Osteggiato profondamente al suo esordio, oggi le sue opere sono le più rappresentate. Promotore di pace, Pinter si è reso sempre sostenitore di un’ideologia anti Stati Uniti di cui ha avversato con forza le scelte di politica estera.
Il volume da cui è tratta questa poesia, Poesie d’amore, di silenzio, di guerra, esemplifica la vena artistica di questo autore.
Due sono gli elementi attorno ai quali ruota il fulcro del componimento proposto: lo sguardo e la carezza. L’intera poesia è un moto turbinoso che si origina e termina in essi.
La sensazione che traspare è quella di un desiderio impetuoso misto a tenerezza che il soggetto poetico prova nei confronti della sua amata. È un intreccio di anima e corpo, un groviglio contenutistico, ma non solo. Anche dal punto di vista formale il componimento è intricato. La lettura è incalzante e vorticosa.
L’immagine sostanziale è quella della fusione che si condensa nell’amore. I due amanti tengono qualcosa l’uno dell’altro, insieme formano quel cerchio perfetto di spirito e carne.
Versi che mescolano un sentimento elevato ed edificante e una brama tutta terrena. Un connubio perfetto su carta che è la riproduzione reale e autentica di quello che ci accade quotidianamente quando amiamo.