Io di più non posso darti.
Non sono che quello che sono.
Ah, come vorrei essere
sabbia, sole, in estate!
Che tu ti distendessi
riposata a riposare.
Che andando via tu mi lasciassi
il tuo corpo, impronta tenera,
tiepida, indimenticabile.
E che con te se ne andasse
sopra di te, il mio bacio lento:
colore,
dalla nuca al tallone,
bruno.
Ah, come vorrei essere
vetro, tessuto, legno,
che conserva il suo colore
qui, il suo profumo qui,
ed è nato tremila chilometri lontano!
Essere
La materia che ti piace,
che tocchi tutti i giorni,
che vedi ormai senza guardare
intorno a te, le cose
– collana, profumi, seta antica –
di cui se senti la mancanza
domandi: Ah, ma dov’è?.
Ah, come vorrei essere
un’allegria fra tutte,
una sola,
l’allegria della tua allegria!
Un amore, un solo amore:
l’amore di cui tu ti innamorassi.
Ma
non sono che quello che sono.
Pedro Salinas
Che cosa si è disposti a fare per amore?
La risposta sembra venire da questi versi di Pedro Salinas, celebre poeta spagnolo, annoverato nella generazione 1927, attivo negli anni ’30 del ‘900. Questo componimento è tratto da “ La voce dovuta” che ha segnato la piena maturità della sua carriera letteraria.
Ogni verso di questa poesia è uno spiraglio aperto sul cuore del nostro poeta che dichiara alla sua amata prima, e confessa a noi lettori dopo, i dissidi della sua vicenda passionale.
Da una parte desiderio di fondersi compiutamente nel corpo e nella vita di colei che si ama, da un’altra palesarsi per quello che si è realmente. Amare e rendersi trasparenti, amare e rendersi materia da plasmare.
Il nostro poeta coglie due aspetti fondamentali dell’amore e lo fa con uno stile semplice, ma ben architettato, in cui parole e sintassi si fanno via, via più mirate.
Amare è darsi tutto, senza rinunce, senza penombre. È consegnarsi volontariamente nella consapevolezza che nulla potrebbe nuocere.
Amare è, nel binomio costruito da Salinas, donare senza riserve tutto ciò che si ha, ma donare con sincerità. Eppure, spesso, il passo più difficile è proprio ammettere ciò che si è dinanzi al proprio amato.
In realtà, malgrado tutte le mistificazioni che ci circondano e a cui spesso assistiamo passivamente, l’amore, se autentico, dovrebbe essere preservato nella limpidezza. In realtà, a ben guardare, il dono più grande che possiamo fare è proprio questo: noi stessi senza remore, senza inganno, senza veli.