I once had a girl, or should I say, she once had me…
She showed me her room, isn’t it good, norwegian wood?
Norwegian Wood (Einaudi, 1987) è uno di quei romanzi che sarà sempre in una libreria e non perché il suo autore Haruki Murakami sia divenuto simbolo di una generazione di giovani hipster, molto costruiti e poca sostanza, almeno letteraria.
Il protagonista, Toru Watanabe, ricorda gli anni dell’adolescenza e dell’università. Una fase di passaggio, un momento delicato, di straordinaria ricchezza emotiva, colma di felicità e tristezza: la tristezza della perdita di tutto quello che si era creduto eterno, il primo reale e incredibile amore, il senso dell’amicizia, la perdita, la crescita e la scelta, la vita che cerca il modo di fiorire e andare avanti. Il passaggio dall’adolescenza alla vita adulta, raccontato attraverso la malinconia, la forza delle emozioni e della memoria che cerca di conservare tutto ciò che è ineluttabilmente perduto, per sempre. Toru Watanabe fu l’ultimo a vedere il suo migliore amico, Kizuki, il giorno che questi si tolse la vita, senza una spiegazione e senza lasciar presagire nulla, lascia nel dolore anche Naoko, la sua ragazza. Una serie di eventi, il tempo che scorre, il dolore che lega indissolubilmente e i due si innamorano, eppure la fragilità psichica della ragazza sarà sempre da ostacolo alla loro felicità. Le loro vite però sono costrette a dividersi: Naoko partirà in una clinica tra le montagne, Toru resterà a Tokio dove incontrerà altre persone che gli scalderanno l’anima.La canzone preferita da Naoko è Noruwei no Mori, ovvero Norwegian Wood dei Beatles. La canzone fu scritta per l’album del 1965 Rubber Soul, da John Lennon. Il titolo originale del romanzo è lo stesso della canzone.
Haruki Murakami ci fa rivivere il ricordo della vita di un giovane che, alla fine degli anni 60, aveva vent’anni, analizzando non solo la dimensione più intima e privata della sua vita ma anche le rivolte studentesche e le agitazioni di quel periodo, per dimostrare, col senno di poi, la totale irresolutezza e vanità di questi eventi che non avrebbero mai cambiato la società. Toru però cerca in ogni modo di cambiare, crescere e maturare ma soprattutto lotta contro la memoria e il tempo che scorre inesorabile e veloce per non dimenticare nulla, per tenere tutto nella sua testa e tra le sue mani.
Norwegian Wood è il romanzo più commovente e delicato di Murakami, perché racconta un mondo che lotta per crescere e ricercare la propria individualità e spiritualità, un mondo in cui accanto alla vita del protagonista si scopre il mondo che egli stesso vive. Toru Watanabe è un uomo onesto e integro, incorruttibile e retto che ha dovuto superare un grande trauma adolescenziale che gli ha senza dubbio rivoluzionato la vita e il modo di pensare.Un protagonista assolutamente indimenticabile, che cerca di trovare la propria strada, affrontando ogni giorno le difficoltà del divenire uomini adulti. Il tocco magistrale di Murakami è proprio nella caratterizzazione di un giovane esemplare non perché privo di peccati, ma di un giovane che vive pienamente e scende a compressi con la vita. Ed è per non dimenticare nemmeno un istante che comincia a scrivere, per fermare i ricordi travolti dall’oblio.
– La differenza tra le persone che sanno aprire il loro cuore,
e quelle che non sanno. Tu sai aprirlo. Ma solo quando dici tu, beninteso.
– E se uno lo apre cosa accade?
Sempre senza posare la sigaretta Reiko appoggiò le mani sul tavolo
e con aria divertita disse: – Si guarisce.