Una realtà sempre più diffusa, in Italia come in altri Paesi del mondo, è quella delle biblioteche mobili. Spazi insoliti adibiti a centri culturali, di studio, lettura o semplicemente di svago, sono sempre più diffusi. Vecchie cabine telefoniche ormai dismesse, pensiline alle fermate degli autobus (come in Colombia, a Bogotà), camion che trasportano migliaia di volumi in giro per le strade di Città del Messico per offrire agli abitanti la possibilità di leggere e conoscere (è il caso della Biblioteca mobile A47), distributori automatici che invece si snack e bevande offrono libri e sapere, sono solo alcuni esempi di come il mondo delle biblioteche itineranti abbia conosciuto una diffusione stravagante e poco tradizionale.
In tantissime città del mondo, come Ginevra, Ottawa, Lussemburgo, i libri hanno smesso di essere reclusi in scaffali impolverati, ma hanno deciso di prendere una boccata d’aria e di andarsene un po’ in giro a fare del bene alle menti di vecchi e nuovi lettori. Così sui cavalli nel Kentucky, o in moto in Perù, i libri escono per farsi conoscere, diventando mezzi di diffusione del sapere fruibili non più ad un ristretto e privilegiato numero di lettori, ma ad una più vasta fascia di popolazione.
Una delle prime iniziative in tal senso risale al 1859 quando un calesse pieno zeppo di libri veniva trainato da cavalli nella cittadina inglese di Warrington. Successivamente, e soprattutto dopo la prima guerra mondiale, i veicoli in eccedenza dell’esercito vennero adibiti a biblioteche mobili in giro nelle diverse contee inglesi. Da allora, bibliobus, bibliobarche, o altre forme di biblioteche organizzate su mezzi di trasporto, hanno fatto sì che i residenti di zone isolate o poco raggiungibili abbiano avuto accesso ad un servizio bibliotecario insolito ma efficiente.
Oggi il fenomeno è sempre più diffuso anche in Italia. Il bibliobus è forse la forma più diffusa di biblioteca itinerante nel nostro Paese. Esempi del genere sono a Milano, Firenze, Roma, Genova, come pure a Reggio Calabria, Crotone, Foggia, Lecce e Nuoro. Questi centri mobili della cultura sono ormai diventati un servizio di supporto all’intera collettività a cui viene offerta la possibilità di usufruire del prestito dei libri e dello scambio dei propri.
Un’altra realtà davvero interessante è quella delle biblioteche itineranti in bicicletta. Fenomeni del genere ci sono in nord Europa, con la conferenza itinerante “Cycling for libraries” organizzata da alcuni bibliotecari nordeuropei già dal 2011. Lo scopo dell’iniziativa è quello di far conoscere il ruolo delle biblioteche all’interno della collettività sotto varie forme e nei modi più differenti nel rispetto dell’ambiente. “Books on Bikes” è invece opera della biblioteca pubblica di Seattle che porta in giro su due ruote cultura e sapere nei parchi e nei mercati, organizzando eventi collettivi e di divulgazione. I libri viaggiano in bici anche a San Paolo in Brasile, in Polonia e in Oregon.
A Trani, invece, viaggiano in Apecar. Il servizio, organizzato dal Comune, promuove la diffusione dei libri soprattutto in spiaggia durante i mesi estivi. Sul mare si trova anche una libreria a Castellabate, in Campania. L’evento organizzato da Legambiente, “Librerie da Spiaggia”, permette ai turisti di prendere un libro, leggerlo in spiaggia e restituirlo prima di andar via. Servizi del genere si trovano anche sulle spiagge in Francia, Albania e Spagna.
La trasmissione della cultura diventa così un’esperienza diffusa e accessibile ad una fascia più ampia della popolazione. La divulgazione della conoscenza si svincola da contesti comuni e troppo spesso poco frequentati, per diventare un’esperienza collettiva di lettura e socialità.