Letteratu.it

Maometto e la montagna, come lettori e librai

L’antico detto dice: “Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto”. Chiaro e semplice.
Basta un breve passaggio di piani tematici, e quel che si ottiene è un’iniziativa in grado di risvegliare anche i lettori più assopiti.
Abbiamo sempre voluto sottolineare quanto, in casi estremi, fossero necessari estremi rimedi. Il gioco delle parti, quando in ballo c’è il destino della letteratura, non può essere sola competenza dei ‘professionisti del mestiere’: serve che il lettore, in quanto Io leggente, collabori. Ma la pigrizia è difetto mai in disuso, come s’immagina, e quel che succede è che tutti coloro i quali ogni giorno perdono la loro battaglia personale, permettono che la situazione generale degeneri. Risultato? Il mondo dell’editoria va allo scatafascio.
A meno che… A meno che la montagna non vada da Maometto. È così che perlomeno ha fatto Monica Maggi. L’inizio della sua storia non è molto lontano da quello di altri librai: scrittrice, giornalista, docente universitaria, apre una libreria, sede fisica a Morlupo, in provincia di Roma, ma nel 2012 è costretta a chiudere. Nasce così Libra 2.0, un’idea che si fa sempre più concreta e che basa l’intero lavoro sul concetto di itineranza. Libra scende in piazza e raggiunge i lettori, si sposta di luogo in luogo creando occasioni di incontro tra artisti e ‘spettatori’, creando nuovi spazi di cultura insomma. È un passo definitivo, che obbliga a scoprire tutte le proprie carte.
Sicuramente, ha scoperto tutte le sue carte un altro personaggio, che in qualche modo – come Monica – ha rivestito il ruolo della montagna, stavolta per i veneziani. È la storia di Francesco Teardo, in arte Franco Libri, un vero e proprio appassionato di libri, che ha messo a disposizione la propria esperienza accogliendo ogni settimana tutti coloro che intendono buttar via i propri libri antichi. Quel che fa Franco è di non liberarsi di quei vecchi volumi ma di esporli lungo la Fondamenta di San Basilio, appoggiandoli al muretto che segue il corso del canale. Purtroppo non ogni storia ha un epilogo positivo, e questa – in particolare – lascia un po’ di amaro in bocca. Sebbene privo delle (necessarie?) autorizzazioni comunali, ha svolto questa nobile professione recando giovamento ai cittadini veneziani. Ma la polizia municipale ha sequestrato 125 libri usati e 127 fumetti, oltre ad avergli imposto una salatissima multa pari a oltre cinquemila euro.

Ci sarebbero tantissime altre storie da raccontare, e altrettanti epiloghi diversi per ognuna di esse. Ma il consiglio, da parte mia, è uno e solo: quello di iniziare a camminare verso la montagna.