Definito uno tra i più grandi autori fantasy di tutti i tempi, posizionato al sesto posto dal “The Times” nella classifica dei 50 più grandi scrittori inglesi dal 1945, John Ronald Reuel Tolkien regala ai suoi lettori, grandi e piccini, intense emozioni e storie che fanno largo alla fantasia e all’immaginazione.
Nasce a Bloemfontein il 3 Gennaio 1892, ed è stato, oltre che scrittore, un filologo e linguista britannico. Perse il padre molto presto, e rimase con la madre ed il fratello, spostandosi spesso e vivendo in ristrettezze economiche. Alla morte della madre, i fratelli vennero affidati ad un sacerdote cattolico degli Oratoriani. Tolkien iniziò con lui i suoi studi e dimostrò subito la sua bravura, specialmente nelle lingue, quali il latino e il greco, ma anche il gotico e l’antico finnico.
Nel 1910 vinse una borsa di studio all’Exeter College, dove studiò intensamente i classici, l’antico inglese e le lingue germaniche. Nel frattempo intrecciò una relazione sentimentale con Edith Bratt, e nel 1915 gli fu conferito il titolo di Bachelor of Arts, che attestava il raggiungimento del primo livello universitario.
Nello stesso anno, scoppiata la guerra, si arruolò volontario con il grado di sottotenente, ma prima di partire per il fronte, convolò a nozze con la Bratt. Per Tolkien la guerra durò solo sei mesi, perchè, ammalato, gli fu concesso di tornare in patria.
Due anni dopo, nel 1917 nacque il suo primo figlio John, seguito l’anno dopo dal secondogenito Micheal. Intanto, Tolkien collaborò alla stesura dell’Oxford English Dictionary e proseguì i suoi studi all’Exeter College, raggiungendo la qualifica di Master of Arts.
Nel 1921 diventò docente di Lettere all’Università di Leeds e tre anni dopo nacque il suo terzo figlio Christopher, seguito dalla quarta, Priscilla.
La sua carriera universitaria si evolse velocemente: nel 1925 venne nominato professore di filologia anglosassone all’Università di Oxford. Qui conobbe autori quali Lewis (“Le Cronache di Narnia”) e Charles Williams. Nel 1945 divenne docente di Lingua inglese e Letteratura medievale al Merton College, dove insegnò fino alla fine della sua carriera di docente.
I suoi testi più belli, furono scritti tra il 1920 e il 1930. Si trattava maggiormente di racconti scritti per i suoi figli e storie che narravano leggende del suo mondo. La magia che caratterizza i suoi libri, sta proprio nell’unione di questi e nella sua idea di creare un personaggio nuovo, mai esistito in nessuna altra storia, uno Hobbit. Da qui la sua prima opera pubblicata nel 1937 con il titolo “Lo Hobbit”, che riscosse molto successo, tanto da diventare la prima di molte opere successive: Tolkien sviluppò un’immaginaria Terra di Mezzo, mondo incantato che faceva da sfondo alle avventure dei suoi personaggi, e che troviamo soprattutto nella sua più grande opera, una storia senza precedenti, “Il Signore degli Anelli”, pubblicata, per ragioni economiche in tre volumi: “La Compagnia dell’Anello” (1954), “Le Due Torri” (1955), “Il Ritorno del Re” (1955), andando così a formare una trilogia.
Dall’infinito materiale scritto da Tolkien, sono nate opere quali “I racconti perduti”, “I racconti ritrovati” e “I racconti incompiuti” di Nùmenor e della Terra di Mezzo, pubblicate dopo la sua morte dal figlio Christopher.
L’autore trascorse gli ultimi anni della sua vita a Bournemouth, immerso nella sua amata natura, dove morì il 2 Settembre del 1973.
Tra le sue opere: “Il cacciatore di draghi” (1949), “Albero e foglia” (1939), “Le avventure di Tom Bombadil” (1962), “Le lettere di Babbo Natale” (1976), “Mr Bliss” (1982), “Roverandom” (1998). Inoltre, una tra le sue opere più belle, pubblicata postuma dal figlio, “Il Silmarillion”.
Il successo delle opere di Tolkien, che a quaranta anni dalla sua morte sono ancora in cima alle classifiche di vendita, è dovuto alla sua capacità di mescolare elementi completamente nuovi e complessi, alla semplicità delle storie, rendendole comuni, “simili” a quelle dei lettori.
Tolkien ha il merito di aver “dato il via” alla produzione di genere fantasy, e soprattutto di aver scritto sì storie fantastiche, ma che in quel mondo magico che è la Terra di Mezzo, diventano reali, con hobbit e nani che sono inventati, personaggi stravaganti difficili da trovare in altre storie, ma che talvolta, assomigliano a noi, alle nostre vite, ai nostri sentimenti.