Tutto cominciò quando una mattina di aprile Catherine si svegliò di soprassalto, prima del previsto, e urlò: Andrew.
Scott si tirò su dal letto, come spaventato dal grido della moglie. Anzi, era spaventato sul serio.
La chiamò: Catherine, Catherine, hey, che succede, che succede?
La moglie deglutì forte, si mise una mano al petto, sembrava qualcosa le fosse andato di traverso.
Scoppiò in lacrime.
Scott non sapeva che fare, che dirle, che domandarle, che succede, che succede?
L’abbraccio. Un abbraccio goffo, ancora addormentato, una presa da niente, molle, braccia di gelatina.
“L’ho sognato…di nuovo…”, raccontò la moglie sussurrando, come chissà chi avrebbe svegliato se avesse parlato normalmente.
“Chi, chi ha sognato?”
“Andrew, Andrew, oh, povero Andrew…”
La donna continuava a piangere, adesso con le mani torturava la camicia del pigiama.
“E chi è Andrew?”, domandò Scott, senza nostalgia, senza una punta di sospetto. Pura curiosità.
Catherine parlò.
Disse che serbava questa storia da una vita, che ora la sentiva esplodere, finalmente.
Disse che Andrew era l’unico uomo con cui lo tradì.
Disse che non lo aveva mai voluto fare, ma insomma era capitato. In ufficio.
Disse sai, quel collega che è morto a febbraio, ricordi? Ecco di chi era il funerale quel giorno, di Andrew, del povero Andrew.
Scott si sentì invaso dalla gelosia, poi dalla rabbia e poi dalla sete di vendetta e poi ancora da…
“E perché non me lo hai detto?”, le domandò.
La voce gli tremava, e Dio solo sa quanto quel letto si fosse fatto all’improvviso stretto e scomodo, ed il pigiama pesante, e l’aria nella stanza insopportabile.
Avrebbe voluto alzarsi, sbattere forte la porta e andarsene. Lo sapevo, lo sapevo, avrebbe urlato! Me lo sentivo che con qualcuno mi aveva tradito.
“Dimmi, Catherine. Dimmi. Solo con lui mi hai tradito? Sii sincera, ti prego. Ormai non mentirmi più. Catherine. Solo con lui?”
“S-Sì…”
“Sì?”
“S-Sì…”
“Catherine.”
Scott non mollava, sentiva che c’era dell’altro, dietro i gesti nervosi della moglie, gli occhi inzuppati di lacrime, lo sguardo dappertutto tranne che su di lui.
“Josh…”
“Chi?”
“J-Josh…”
Oh no.
“Josh? Josh…lui?”
L’amico di famiglia. Tra l’altro sposato. Tra l’altro con due figlie.
“Sì.”
“Cristo. Cristo.”
“Scott, io ti giuro…ti giuro…”
“Chi altro? Dimmi chi altro.”
“Oh, Scott, non vorrai mica dire… Insomma, mica sono…”
“Chi altro Catherine, dimmi chi altro.”
“Arthur…”
“Arthur.”
“Arthur.”
“Poi?”
“Oh, nessun altro, adesso basta, sono a pezzi, Scott. Basta torturarmi!”
“Poi? Rispondi, Catherine. Rispondi o io ti giuro…”
“Philippe Mason…”
“Basta così, Catherine. Basta così.”
Scott si alzò dal letto deluso e amareggiato, o forse inorridito.