Quando sono triste guardo il cielo:
nuvole che hanno l’aspetto di una famiglia,
nuvole simili alla cartina del Giappone.
Ci sono anche nuvole che si divertono ad inseguirsi.
Ma dove andranno tutte quante?
Al tramonto, le nuvole tinte di rosso,
di notte , le stelle del firmamento.
Anche tu devi trovare il tempo
di alzare lo sguardo al cielo!
Shibata Toyo
La poesia è la sensazione di un attimo.
Ce lo insegna dall’alto dei suoi quasi cento anni una vecchina giapponese, che ha iniziato a scrivere alla veneranda età di novantadue anni. I suoi libri così naturali, così autentici hanno fatto il giro del mondo vendendo oltre due milioni di copie.
Componimenti che traggono spunto dalle emozioni quotidiane e dai ricordi passati. Gli affetti sono teneramente presenti, così come l’esperienza e la consapevolezza della gioia e del dolore.
Le sue raccolte sprigionano una forte positività e un energetico senso della vita.
In questi versi, che riassumono il leit motiv della raccolta, la poetessa invita se stessa e i suoi lettori a guardare il cielo. Che cosa c’è di meglio quando la tristezza oscura l’animo che rifugiarsi nell’immensità dell’etere? Come non riuscire a trovare consolazione nelle sue forme e nei suoi colori?
Non che il dolore e la malinconia non facciano parte della vita dell’essere umano, anzi, ma bisogna saper reagire, rialzare la testa.
In tutta la raccolta seguiamo una donna che dialoga con sua madre, con suo figlio, con suo marito, che analizza se stessa, che ha ancora voglia di amare e di sognare.
A volte non servono ricercate parole e una sintassi costruita per scrivere una poesia. Per fare poesia basta un gesto, una percezione istantanea, uno stato d’animo vissuto senza finzioni.
Queste poesie sono come dei consigli e delle perle di saggezza. Un monito e una testimonianza.
Un invito a raccogliere la dolcezza e il buono, a non abbattersi, ad accendere il cuore, a vivere nel senso più pieno e assoluto.